Napoli, prima notte di occupazione per i non vedenti del Colosimo

Napoli, prima notte di occupazione per i non vedenti del Colosimo
«Occuperemo a oltranza se l’Istituto Colosimo non aprirà le porte a tutti i non vedenti». Lo dicono gli ex allievi mentre organizzano come trascorrere...

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«Occuperemo a oltranza se l’Istituto Colosimo non aprirà le porte a tutti i non vedenti». Lo dicono gli ex allievi mentre organizzano come trascorrere questa notte negli uffici della Sauie srl, la società partecipata dalla Regione Campania che gestisce buona parte del patrimonio dello storico istituto per non vedenti, su via Santa Teresa degli Scalzi a Napoli. La protesta dei ciechi, iniziata le scorse settimane con sit-in e manifestazioni, oggi inaugura il primo giorno di occupazione per chiedere a gran voce di modificare la gestione degli accessi all’istituto.

Dalle 7 di stamattina, un gruppetto di ex frequentanti della scuola che rappresenta una vera e propria eccellenza italiana per la scolarizzazione e l’avviamento al lavoro dei disabili della vista, ha occupato gli uffici della società. «Stiamo organizzando coperte e cuscini perché rimarremo la notte in questi uffici e domani continueremo a bloccare le attività della società Sauie» tuona Nunzio Torre, rappresentante degli alunni della scuola e promotore della protesta che annuncia toni sempre più alti. «Molti videolesi che hanno fatto la domanda di iscrizione al Colosimo, non sono stati accettati a causa della poca chiarezza tra gli ambiti territoriali della Campania e la Regione Campania» spiega ancora Nunzio riferendosi allo sbarramento degli ingressi vincolato alla scolarizzazione dei suoi frequentatori.

«Secondo le indicazioni della Regione Campania, proprietaria della società di gestione del patrimonio dell’istituto Colosimo, le iscrizioni devono riguardare percorsi di scolarizzazione, dunque alunni impegnati nella frequentazione di un grado scolastico mentre chi frequentava i laboratori e chi, di fatto, aveva concluso il liceo non è stato più ammesso».

«Stanno negando il diritto dei disabili della vista a frequentare laboratori e attività che seppure lontane da percorsi scolastici sono fondamentali per la loro qualità della vita» hanno detto gli occupanti, tutti non vedenti e ipovedenti che chiedono a gran voce «aiuto a tutte le istituzioni».

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Il Mattino