Fuggono dalla legge e da una verità inconfessabile. Braccati da polizia e carabinieri, Gaetano Formicola e Giovanni Tabasco sono formalmente indiziati dell'omicidio di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gaetano è il figlio di Antonio Formicola, boss del «Bronx», attualmente in carcere; Giovanni Tabasco - detto «Birillo» - è suo cugino. Entrambi organici alla cosca che controlla le attività criminali di Taverna del Ferro, dove ancor oggi la camorra tiene sotto scacco i poveri commercianti ambulanti che tengono una volta a settimana il mercatino rionale e gestisce il traffico di stupefacenti. Ragazzi cresciuti a pane e violenza, sotto la cattiva stella di una scuola chiamata strada. Di certo c'è un punto: dalle indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli i due, insieme con il pentito Nunziato, hanno svolto un ruolo determinante nel sequestro di persona e nell'uccisione di Amendola. E tuttavia i contorni di quella tragica notte non sono ancora così chiari e netti come lo si sarebbe creduto all'indomani della confessione di Nunziato. No. È lo stesso gip, nelle pagine dell'ordinanza cautelare a mettere in dubbio non pochi passaggi delle sue dichiarazioni. Sintetizzando il collaboratore aveva accusato Formicola e Tabasco di essere state le vere menti del piano, oltre che gli esecutori materiali dell'omicidio. Il giudice avanza riserve e non dà per scontata questa versione, pur credendo nel fatto che Amendola sia stato attirato con una scusa in una trappola mortale. Formicola e Tabasco intuirono subito che il punto debole del loro diabolico piano poteva essere proprio il terzo complice, e per questo tentarono più volte di condizionarlo. Poi, quando si accorsero che probabilmente il loro amico aveva ceduto e raccontato tutto alla polizia, si diedero alla fuga.
Fatto sta che da venerdì di loro non si hanno più notizie.
Il Mattino