Napoli, omicidio al rione Conocal, poi la fuga: fermati due fratelli

Napoli, omicidio al rione Conocal, poi la fuga: fermati due fratelli
I carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di fermo, emesso dalla Dda partenopea nei confronti di due fratelli di Ponticelli già...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di fermo, emesso dalla Dda partenopea nei confronti di due fratelli di Ponticelli già noti alle forze dell'ordine, di 22 e 18 anni, ritenuti responsabili dell'omicidio a colpi d'arma da fuoco di Errico Emanuele e del tentato omicidio di Denaro Rosario messi a segno la sera del 26 aprile nel rione Conocal, il complesso di edilizia popolare nel quartiere orientale del capoluogo campano, limitrofo a Volla. Secondo quanto emerso dalle indagini sul fatto di sangue, condotte dai carabinieri e coordinate dalla Dda di Napoli, il movente sarebbe il contrasto tra bande di giovani per il predominio sugli affari illeciti nella zona, in particolare sulla spartizione dei proventi di reati predatori. Il giorno prima del fatto di sangue, esattamente la notte del 25 aprile, le tensioni tra i gruppi contrapposti erano culminate nell'incendio dello scooter dei due fermati nella tromba delle scale in un caseggiato popolare e le cui fiamme avevano interessato l'intero complesso abitativo, rendendo inservibili alcuni appartamenti prima di essere domate dai vigili del fuoco. All'incendio, come ricostruito dai carabinieri, era seguita la rappresaglia dei fratelli contro i soggetti da loro individuati come responsabili del gesto sulla base dei filmati del circuito di videosorveglianza di una attività commerciale nelle vicinanze.

 
I due ora fermati si erano resi irreperibili a partire dalla sera dell'agguato. Dalle indagini è emerso che, in un primo momento, si erano nascosti nella zona di Castel Volturno e subito dopo erano stati ospitati in una zona di Poggioreale per poi passare, a inizio giugno, in altra abitazione dello stesso quartiere. Verso la fine di giugno le strade dei due in fuga si erano divise: il più grande con moglie e figli si era andato a nascondere in Calabria mentre del 18enne non vi era traccia. All'inizio di luglio erano di nuovo insieme, a Scalea, in uno degli appartamenti di un parco di villette a schiera; insieme avevano cominciato a ideare un progetto di fuga all'estero.


I carabinieri hanno organizzato rapidamente tutti i dettagli per la cattura, «coprendo» tutte le possibile vie di fuga. Il più giovane era stato bloccato mentre usciva a piedi in direzione di Scalea; stessa sorte per il fratello più grande, sorpreso nell'abitazione con la moglie e i due figli piccoli. I fermati sono stati associati al carcere di Paola (Cosenza). Il gip di Paola, riferiscono i carabinieri, ha convalidato il fermo e disposto per i due la custodia in carcere.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino