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Sono oltre 2mila gli orfani di femminicidio in Italia. Nell’ultimo anno (2022) sono state uccise 120 donne, di queste 57 per mano del partner o ex partner. Femminicidio non significa solo donne uccise, ma anche i familiari, i figli anch'essi vittime, in quanto assistono e in alcuni casi subiscono violenza e per i quali non c'è supporto economico e psicologico.
A questo delicato tema per il marzo donna giovedì 23 (ore 15) alla Biblioteca Nazionale di Napoli la Cgil Campania dedica un dibattito che prende spunto dalla presentazione di due libri “Là dove inizia l’Orizzonte” (2020), edito da Graus, di Carmine Ammirati e “Lettera d’amore per te” (2021) edizioni Il Viandante, di Annita Vesto.
Intervengono con gli autori Alfredo Garzi Sorrentino,Maria Iannotti, Rosa Anna Ferreri, Valentina Belvisi, Roberta Beolchi, Maria Giovanna De Vivo,Cinzia Massa, l’assessore Luca Trapanese, la deputata Marianna Ricciardi conclude Serena Sorrentino, segretaria generale Cgil Nazionale.
Con la partecipazione dell’associazione Edela, che opera a tutela e sostegno degli orfani di femminicidio e delle famiglie affidatarie.
Carmine Ammirati aveva appena 17 anni quando su madre Enza è stata assassinata, a Terzigno, dal suo compagno il 14 settembre 2015. Oggi Carmine Ammirati è il primo orfano di femminicidio ad aver scritto un libro, in cui racconta la sua storia ma anche la sua rinascita.
Le donne non denunciano esordisce nel suo libro Annita Vesto una mamma siciliana di Messina che lavora e vive in Abruzzo, laureata in giurisprudenza.
Il Mattino