Ornella Pinto uccisa a Napoli, il marito confessa in aula: «Ma non è stato un delitto premeditato»

Ornella Pinto uccisa a Napoli, il marito confessa in aula: «Ma non è stato un delitto premeditato»
Ha mantenuto il volto semicoperto dal palmo della mano sinistra, per tutta la durata della deposizione. Ha confessato, provando - dal suo punto di vista - a ripercorrere quella...

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Ha mantenuto il volto semicoperto dal palmo della mano sinistra, per tutta la durata della deposizione. Ha confessato, provando - dal suo punto di vista - a ripercorrere quella notte in cui ha ucciso la moglie, colta nel sonno, accanto al figlio di pochi anni. Aula 114, parla l’assassino di Ornella Pinto. Parla Giuseppe Iacomino, che racconta così il momento del delitto: «Non dormivo più in casa da tempo, ho sofferto molto, è stato un attimo…».

Aula 114, prima corte di assise, presidente Annunziata, va di scena il processo al femminicidio. Ornella Pinto fu uccisa nel sonno, mentre provava a interrompere - in modo civile e rispettoso - la relazione con l’ex compagno. Difeso dall’avvocato Mario Terracciano, l’imputato confessa ma nega l’aggravante della premeditazione: «Ho trovato il coltello in cucina». Circostanza smentita dalle indagini che dimostrano il contrario: il coltello del delitto era simile a quelli di un set da cucina dell’albergo di famiglia. Difesi dagli avvocati Carmine Capasso e Marcello Severino, i parenti di Ornella sono costituiti parte civile, assieme alla Fondazione polis e alla associazione Al Posto tuo.

 

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Il Mattino