Napoli: ospedale San Paolo senza anestesisti, rinviati ​gli interventi chirurgici

Napoli: ospedale San Paolo senza anestesisti, rinviati gli interventi chirurgici
Mancano gli anestesisti e l’ospedale funziona a metà. É dal primo luglio che nel presidio San Paolo, a Fuorigrotta, la direzione sanitaria ha bloccato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Mancano gli anestesisti e l’ospedale funziona a metà. É dal primo luglio che nel presidio San Paolo, a Fuorigrotta, la direzione sanitaria ha bloccato l’attività operatoria d’elezione, garantendo esclusivamente le urgenze. Lo stop della chirurgia ordinaria non solo ha allungato ulteriormente le liste di attesa dei pazienti da convocare ma ha moltiplicato i giorni di ricovero per i degenti che da più di dieci giorni aspettano di entrare in sala operatoria. 

Già dalla prima settimana di luglio, nella programmazione degli anestesisti dell’ospedale San Paolo, è stato necessario ricorrere a turni di 24 ore. Il problema è la carenza degli specialisti che da 13 unità sono diventati 9 in conseguenza a due congedi di maternità e due trasferimenti all’ospedale San Giovanni Bosco, dove si attende l’attivazione del pronto soccorso. Nel documento emanato dalla direzione sanitaria, il 1 luglio 2021, si giustifica lo stop delle attività d’elezione per «la grave carenza del personale medico anestesista» e si sottolinea «la volontà degli anestesisti a non voler effettuare turni in autoconvenzione». Ieri mattina, in Ortopedia su 12 pazienti, 8 erano in attesa dell’operazione chirurgica e almeno 4 di questi per frattura di femore, tra cui una 81enne napoletana ricoverata dal 25 giugno. 

«Mi hanno rimandato la seduta operatoria per tre volte e, insieme agli altri degenti, abbiamo protestato» racconta Gianfranco Molino, un 52enne napoletano ricoverato da 12 giorni per la frattura di una tibia e operato ieri mattina dopo aver invitato anche «i familiari a scrivere alla direzione ospedaliera». Ad invocare una soluzione immediata sono stati i sindacati che in una nota congiunta Fials, Cisl e Nursid hanno puntato il dito «sull’allungamento delle liste di attesa fino a 12 giorni e la disorganizzazione del presidio» chiedendo con urgenza «la dotazione di almeno altri due anestesisti dal momento che all’ospedale San Giovanni Bosco non è ancora stato riattivato il pronto soccorso». La direzione generale dell’Asl Napoli 1, ha fatto sapere che nella tarda serata del 6 luglio è stata data una nuova disposizione per collocare un’anestesista dei due dirottati nel presidio della Doganella nell’attesa di un’implementazione definitiva tra 45 giorni. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino