Napoli, al pallonetto di Santa Lucia rivive la magia del presepe vivente

Napoli,il pallonetto di Santa Lucia rivive la magia del presepe vivente
In tanti hanno partecipato, ieri sera, alla rappresentazione del presepe vivente nell’eccezionale location del Pallonetto a Santa Lucia, in una zona più affascinante...

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In tanti hanno partecipato, ieri sera, alla rappresentazione del presepe vivente nell’eccezionale location del Pallonetto a Santa Lucia, in una zona più affascinante del borgo. Si tratta della VI edizione realizzata dalla comunità parrocchiale con il gruppo catechistico della basilica di Santa Lucia a Mare e il patrocinio del Comune di Napoli.


Il presepe vivente è una tradizione cristiana consistente in una breve rappresentazione teatrale che ha lo scopo di rappresentare, con l’impiego di figuranti umani, la nascita di Gesù in una scenografia che viene costruita per ambientare la vicenda della natività. Il primo presepe vivente fu opera di San Francesco d’Assisi, nel borgo di Greccio nel 1223. Da allora, la tradizione si diffuse nel resto d’Italia e negli altri Paese cristiani.
 
Lo scenario incomparabile e suggestivo ha fatto da sfondo ad una rappresentazione che ha visto la partecipazione attiva della cittadinanza del luogo, circa un centinaia i figuranti, che hanno rappresentato scene di vita quotidiana a partire dagli antichi mestieri della Betlemme di 2000 anni fa come il fabbro, il falegname, il panettiere, il ciabattino, la fioraia, l’oste, la venditrice di castagne, la parrucchiera, la lavandaia ed altri ancora. I figuranti hanno poi portato in scena la profezia di Isaia, l’Annunciazione, il sogno di Giuseppe, la Natività, l’apparizione dell’angelo ai pastori e la loro visita a Gesù Bambino. Per alcune ore il borgo si è animato con la presenza di figuranti che hanno simulato la vita reale di un tempo attraverso la plastica rappresentazione di mestieri che oggi non esistono più. Si sono sentite il vociare dei mercanti, delle massaie, delle lavandaie, del pastore e tavernieri.
 
La sacra manifestazione proprio per sua natura ha senza dubbio una valenza religiosa, ma nel tempo se ne è aggiunta una di carattere antropologico. «Il presepe vivente è innanzitutto un atto ecclesiale di annuncio - ricorda don Giuseppe Carmelo, parroco ed animatore della basilica di Santa Lucia a Mare - un atto ecclesiale di evangelizzazione: non è un evento teatrale qualsiasi, ma è una sacra rappresentazione che fa splendidamente calare nella realtà di oltre 2000 anni fa quando Gesù nacque in una mangiatoia riscaldato dall’affetto di Maria e Giuseppe e dal bue e l’asinello».


Alla manifestazione ha partecipato il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e l’assessore ai problemi della gioventù, Alessandra Clemente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino