Studentessa napoletana discriminata a Parigi, il sottosegretario francese si scusa

Studentessa napoletana discriminata a Parigi, il sottosegretario francese si scusa
«Sono stata in Francia, a Colombe, vicino a Parigi, per uno scambio culturale ma i miei coetanei ci hanno sottoposto a discorsi molto discriminanti nei nostri confronti:...

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«Sono stata in Francia, a Colombe, vicino a Parigi, per uno scambio culturale ma i miei coetanei ci hanno sottoposto a discorsi molto discriminanti nei nostri confronti: dicevano che erano superiori. Non abbiamo avvertito un senso di fraternità europea. Ho avuto la netta sensazione che non esiste un senso di affetto tra i due Paesi almeno tra i giovani». Questo l'intervento di Anna Napolitano, una studentessa dell'Istituto Bernini Pagano di Napoli che ha raccontato questa esperienza di viaggio alla pari in Francia al ministro per gli Affari europei Enzo Amendola e all'omologa francese Amélie De Montchalin, nel corso dell'incontro con gli studenti all'istituto Grenoble.


«Ti faccio le mie scuse - ha replicato l'esponente del governo Macron - quei ragazzi hanno perso una chance. L'Europa esiste e il fatto che alcuni francesi abbiano questi comportamenti vuol dire che dobbiamo fare un grande lavoro per debellare questi atteggiamenti discriminatori. Questo mostra anche come è fragile l'Europa. Abbiamo costruito tante cose insieme e dobbiamo lavorare sulle opportunità che i giovani hanno oggi. Spesso anche i media parlano di temi politici che poi arrivano ai giovani in un certo modo, per questo dobbiamo rendere l'Europa una cosa tangibile, sociale, inclusiva. Questo è il nostro progetto politico. Dobbiamo lavorare e abbiamo una grande responsabilità, sapendo anche che ci sono errori del passato da riparare».


Alla ragazza ha risposto anche Amendola, spiegando che «purtroppo certi atteggiamenti accadono in tutti i Paesi. Mia moglie è nata in Marocco e anche la sua famiglia vive a Roma. Io vedo spesso i miei nipotini che vanno a scuola e dicono molte cose brutte a quei bambini, perché non sono di origine italiana. Anche noi abbiamo questi problemi tra i giovani. Se c'è un valore europeo è proprio l'integrazione: dobbiamo conoscerci, rispettarci e farlo con chi viene in Italia. Purtroppo non sempre in Italia abbiamo, soprattutto ultimamente, dimostrato accoglienza e rispetto per chi viene da fuori». (ANSA).
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Il Mattino