Napoli, l'amico picchiato in diretta telefonica «Assurdo, gli hanno rotto il naso e le dita»

Napoli, l'amico picchiato in diretta telefonica «Assurdo, gli hanno rotto il naso e le dita»
NAPOLI – Una rapina seguita da una violenta aggressione. Derubato di soldi e cellulare, ne nasce una colluttazione che Valentina, un'amica della vittima, ascolta in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
NAPOLI – Una rapina seguita da una violenta aggressione. Derubato di soldi e cellulare, ne nasce una colluttazione che Valentina, un'amica della vittima, ascolta in diretta. Il racconto lascia spazio a poca immaginazione, i fatti, trascritti anche su Fb, per volontà di Antonio, la vittima, descrivono chiaramente la gravità della circostanza.


«Antonio mi ha chiesto da un letto di ospedale di essere la sua voce e raccontare ciò che gli è successo poco dopo mezzanotte dell’altra sera - racconta Valentina - mentre tornava a casa a piedi da una cena a casa mia, nello studentato di via Brin, si dirigeva verso piazza Nazionale».

Antonio, tornando a casa chiama al cellulare Valentina, poco prima della rapina, che di lì a breve diventerà una colluttazione: «Mentre camminava  - continua nel racconto Valentina - ed era al telefono con me, è stato brutalmente aggredito da tre malviventi, che l'hanno derubato di cellulare e portafogli tempestandolo di calci sul viso e botte. Ha provato a difendersi, rimediando una frattura nella parte sub orbitale dell'occhio, il naso rotto, le nocche rotte e tanta, tanta rabbia».

Valentina è atterrita, ma la costatazione che l’amico Antonio stia meglio, sia sorridente e cosciente la rassicura: «Adesso  - continua - è ricoverato all'ospedale dei Pellegrini, ha fatto una tac e domani farà altre visite di controllo. Le botte che fanno più male di quelle fisiche sono quelle alla fiducia nell'essere umano. "Ma sono vivo e sorrido", mi dice, agguerrito più che mai a non dargliela vinta e a combattere ogni tipo di criminalità e ingiustizia».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino