Momenti di paura e tensione alle stelle dalle parti di piazza Mercato. Poco dopo le 10 di stamattina grossi calcinacci si sono staccati da uno stabile al civico 11 di piazza...
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«Purtroppo non ci troviamo di fronte a un fatto del tutto inaspettato - ha spiegato Alessandro Tolino, storico commerciante di piazza Mercato che ha visto il lunotto posteriore della propria autovettura sfondato dal vaso precipitato verso il basso - visto che sono anni che denunciamo il cattivo stato di conservazione di alcuni stabili e la necessità di intervenire per mettere in sicurezza. La cosa che ora ci desta maggiore preoccupazione è che i vigili del fuoco hanno transennato un'ampia area per ragioni di sicurezza, chiudendo di fatto uno dei commercianti all'interno della sua attività. Per questo speriamo che al più presto si intervenga per interventi radicali su questa parte abbandonata di Napoli».
Immediatamente dopo il cedimento del cornicione sono intervenute sul posto alcune pattuglie della polizia municipale che, oltre a interdire la zona, hanno sanzionato alcuni veicoli in sosta vietata. Nella vicina via Ludovico Bianchini è ancora presente una grossa impalcatura di sicurezza balzata più volte agli onori delle cronache per le dure contestazioni proprio da parte dei commercianti della zona, alcuni dei quali costretti addirittura a chiudere i propri negozi. Negli scorsi mesi una delegazione del consorzio Antiche Botteghe Tessili aveva incontrato a palazzo San Giacomo l'assessore Borriello per chiedere la rimozione delle inferriate ormai arrugginite - quelle che non sono arrugginite sono state rubate nottetempo dai rom - e un piano sicurezza per gli stabili comunali. Lo stato fatiscente di gran parte degli stabili di proprietà comunale, infatti, impone una seria riflessione sulla necessità di interventi che riguardino tutto il borgo Orefici. Un borgo dove si assiste quotidianamente al curioso spettacolo degli stabili privati tenuti in condizioni tutto sommato buone affiancati ai fatiscenti palazzoni di proprietà del Comune di Napoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino