Pianse, quella mattina d’inizio estate, anno 2011. Lacrime di rabbia, nel chiuso del suo ufficio dove per sette anni aveva guidato la squadra mobile di Napoli, il banco di...
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Finita, caso Pisani chiuso, almeno per quel che riguarda l’accusa di aver favorito un imprenditore in odore di camorra o comunque in grado di riciclare soldi di dubbia provenienza. Venerdì scorso sono infatti scaduti i termini a disposizione della Procura generale di spedire a Roma un ricorso per Cassazione avverso all’assoluzione dell’ex capo della Mobile. Tradotto in soldoni: niente impugnazione da parte del pg, assoluzione definitiva, passata in giudicato, caso chiuso.
Decisive le motivazioni della sentenza della Corte di appello di Napoli che appena qualche mese fa aveva assolto Pisani, respingendo la richiesta di condanna del sostituto pg Iazzetta, con cui sono in gran parte confermate le conclusioni della settima penale, collegio coordinato da Rosa Romano. Lette le motivazioni, la Procura generale non ha impugnato chiudendo il capitolo dell’inchiesta terremoto nata da accertamenti patrimoniali, una intercettazione ambientale ritenuta esplosiva e dalle dichiarazioni rese dal boss pentito Salvatore Lo Russo, un tempo - per molti anni - confidente numero uno dell’inquilino di via Medina.
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Il Mattino