La ristorazione post Covid: a Napoli si cena ad alta quota, ​«pizza sospesa» a 50 metri

La ristorazione post Covid: a Napoli si cena ad alta quota, «pizza sospesa» a 50 metri
Una cena di forti emozioni per la ripartenza. Mentre circa 4mila ristoranti tra Napoli e provincia senza spazi esterni aspettano il primo giugno per poter riaprire le sale ai...

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Una cena di forti emozioni per la ripartenza. Mentre circa 4mila ristoranti tra Napoli e provincia senza spazi esterni aspettano il primo giugno per poter riaprire le sale ai clienti per la messa in moto delle cucine dopo le restrizioni pandemiche, sbarca a Napoli The Dinner in The Sky, che avrà luogo dal 2 al 6 giugno. Per la prima volta nella città-culla della margherita si potrà mangiare una pizza su una piattaforma sospesa a 50 metri d’altezza. A cucinare e inaugurare l’evento ci penserà Franco Pepe, pluripremiato pizzaiolo di Caiazzo. Le serate - organizzate da W.i.p. Communication di Vincenzo Moriello e Vittorio Piccirillo, in collaborazione con Dinner in The Sky Italia di Stefano Burotti - avverranno nei Giardini della Mostra d’Oltremare presso la storica Fontana dell’Esedra. 

Una pizza sospesa, in cielo. Si partirà alle 19,45 del 2 giugno, il giorno successivo a quello della fine delle restrizioni anti-Covid per le sale interne dei pubblici esercizi. Impasti e condimenti verranno preparati ad alta quota, su una piattaforma di 5 tonnellate sostenuta da sedici cavi d’acciaio e che verrà sollevata da una gru. «Per me è una grande emozione e una sfida personale - spiega Caiazzo - Portare a 50 metri d’altezza un forno piccolo a bocca aperta, suscettibile delle variazioni ambientali, e realizzare così, sospesi tra cielo e terra, la mia pizza, la stessa che ogni giorno sforno nella mia pizzeria Pepe in Grani di Caiazzo. È una prova interessante per me e per la mia squadra». Saranno 22 i posti disponibili ai tavoli per Dinner In The Sky, progetto internazionale - definito da Forbes «il ristorante più insolito del mondo» - che ha toccato 70 Paesi del mondo nei 5 continenti, per oltre 5mila eventi cui hanno partecipato 126 chef stellati. 

Stanno per cadere le ultime e più rigide limitazioni da Covid, molte delle quali hanno riguardato il comparto della ristorazione. L’evento The Dinner in the Sky arriva non a caso in un momento cruciale per il rilancio e per la ripartenza dei pubblici esercizi napoletani, specialmente per quegli imprenditori non dotati di spazi esterni, le cui attività sono off limits per i clienti dal 26 aprile (e fino al primo giugno), al contrario di quelle dei colleghi coi tavoli all’aperto. Procede infatti su change.org la petizione partita da Napoli. «Siamo intorno alle 13mila firme raccolte - dice Nives Monda, titolare della Taverna Santa Chiara - Quando raggiungeremo le 15mila adesioni chiederemo un incontro a Palazzo Chigi, finalizzato a ottenere un indennizzo per i locali che non hanno potuto lavorare in questo mese: chiederemo aiuti parametrati sugli incassi degli anni scorsi. Per il mio ristorante si tratterebbe di circa 3mila euro. Sottolineo ancora una volta che la chiusura dei locali senza spazi esterni ha causato una grave disparità all’interno di uno stesso settore».
 

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Il Mattino