Napoli. Plebiscito, ecco come cambierà: arrivano botteghe d'arte e caffè letterari

Napoli. Plebiscito, ecco come cambierà: arrivano botteghe d'arte e caffè letterari
La promessa-annuncio è di quelle da far tremare le vene, però il sindaco Luigi de Magistris e l'assessore all'Urbanistica Carmine Piscopo ci credono: entro la fine...

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La promessa-annuncio è di quelle da far tremare le vene, però il sindaco Luigi de Magistris e l'assessore all'Urbanistica Carmine Piscopo ci credono: entro la fine dell'anno la piazza simbolo della città, il Plebiscito, avrà nuova luce in tutti i sensi. Non sarà più un deserto ma ci saranno finalmente botteghe di arte e di artisti di qualità, le eccellenze napoletane e i caffè letterari.








La sostanza è che dopo due anni di un tavolo che vede protagonisti ben tre ministeri, il Provveditorato alle opere pubbliche, le Sovrintendenze, la Prefettura la Curia, il demanio e il Comune, sono stati quasi conclusi i lavori. Il colonnato è a posto, i locali quasi, la chiesa e la parte ipogea della piazza pure.



Cosa manca? L'assegnazione dei locali il cui bando scadrà il 31. E che tocca alla Prefettura, ma il prefetto Gerarda Pantalone si sta muovendo con forza e determinazione per chiudere la partita.

E dire che l'annuncio arriva - ironia della sorte - a margine del progetto «L'Arte nascosta» ideato da Salvatore Ambrosino blogger di New York, in collaborazione con l'associazione Aicast. Insomma l'intenzione è di disvelare la piazza, sottrarla alla solitudine che la sera ne fa un isola deserta nel cuore di Napoli. «Per porre la parola fine alla vicenda manca solo l'ok del ministero dell'Interno attraverso il Fec e la Prefettura di Napoli - dice il sindaco - Sto spingendo molto e ho personalmente chiamato il Prefetto». Assegnare e aprire le botteghe - secondo il primo cittadino - sarebbe «il modo per puntare a difendere e rilanciare l'artigianato e gli artisti che sono la nostra tradizione e il nostro futuro». Artisti e artigiani hanno già incontrato de Magistris «ed è emersa forte, da parte della categoria, la richiesta di ottenere i locali della piazza per dare vita alla ”vetrina dell'artigianato napoletano”». Il progetto va oltre l'apertura delle botteghe a cui il sindaco vorrebbe affiancare un caffè letterario e altre attività che possano arredare lo spazio con «tavolini di qualità».



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Il Mattino