Polveriera Conocal nella faida degli «ex»: è guerra tra gli ultimi affiliati dei vecchi boss

Polveriera Conocal nella faida degli «ex»: è guerra tra gli ultimi affiliati dei vecchi boss
Da queste parti si fa presto a diventare ex qualcosa. In poco meno di dieci anni, ci sono stati ex Sarno, ex De Luca Bossa, ex D'Amico ed ex De Micco, a seconda delle fortune...

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Da queste parti si fa presto a diventare ex qualcosa. In poco meno di dieci anni, ci sono stati ex Sarno, ex De Luca Bossa, ex D'Amico ed ex De Micco, a seconda delle fortune delle famiglie che storicamente controllavano le piazze di spaccio.


Ora ci sono i nuovi, quelli che puntano al controllo di due motori dell'economia locale: il Conocal (un rione che confina con il comune dell'area vesuviana di Volla) e il rione De Gasperi, altra roccaforte controllata grazie al presidio militare delle case popolari.

Conocal comanda si legge, anche se lo scenario raccontato dalle carte della polizia giudiziaria suggerisce tutto tranne che la capacità di controllare in modo verticistico gli affari criminali. Ponticelli è una polveriera. Anzi, è una polveriera inserita in una polveriera ancora più ampia che è l'intera periferia orientale, con Barra e San Giovanni a chiudere il classico triangolo della camorra.
 
E a guardarli dall'alto, nei tre quartieri c'è sempre un gioco di specchi e di rimandi, vasi comunicanti messi in moto dai circuiti dello spaccio di stupefacenti. Sono giorni che si spara nella periferia orientale, sono mesi che le stese (spari in aria o contro porte, auto e finestre dei palazzi) vengono consumate a Ponticelli e a San Giovanni, nei pressi del Conocal e del rione Villa. Ma qual è la chiave di lettura? Come interpretare episodi apparentemente scollegati? Andiamo con ordine, a partire proprio dalla zona del Conocal. Il ragazzino ucciso due giorni fa, parliamo del 19enne Emanuele Errico, era ritenuto legato alla famiglia D'Amico, quella che nel decennio scorso aveva stabilito un solido contatto con i Ricci dei Quartieri spagnoli. In principio, i D'Amico erano una costola dei Sarno, che grazie all'asse costruito con i Ricci dei Quartieri spagnoli, provarono il grande salto verso l'intera leadership cittadina. Come a dire: da Ponticelli al centro storico di Napoli, un solo potere criminale; è lo stesso sogno dell'Alleanza di Secondigliano, quello di partire dalla periferia per affondare le proprie ramificazioni anche nel ventre antico cittadino.
 
Ma cosa accade oggi a Ponticelli? Per capire chi aveva interesse a colpire «pisellino», il diciannovenne ucciso due giorni fa, basta guardare quel che resta dei suoi contatti social. Via facebook aveva giurato amore verso Nunzia D'Amico, la donna uccisa nell'autunno del 2015, conosciuta come la «passilona» (per la sua passione per le olive conciate), era un punto di riferimento nella vita del teen ager ucciso a Ponticelli. Lo aveva scritto sul proprio profilo, lo aveva rimarcato in quelle foto postate e per giurare il suo amore per Nunzia D'Amico. Una affiliazione umana, emotiva, prima ancora che camorrista, che potrebbe aver imposto la linea dura - quella del sangue - contro il 19enne.
Ed è in questo scenario che gli inquirenti puntano a verificare il ruolo delle cosiddette terze file del clan De Micco. Per molti, si tratta di un clan scompaginato, quasi del tutto azzerato grazie alle indagini dei pm Enzo D'Onofrio (oggi procuratore aggiunto ad Avellino) e della collega Antonella Fratello. Qual è l'obiettivo delle indagini? A cosa puntano gli inquirenti partenopei? Sotto i riflettori, un nuovo cartello criminale, costruito attorno a soggetti che fino a qualche tempo fa avrebbero occupato posizioni secondarie.
Giovani del posto, provenienti dalla Ponticelli vecchia, quella del centro storico, che stanno mettendo a segno l'assalto ai rioni delle piazze di spaccio. Ed è in questa logica, che si spiegano le stese dei giorni scorsi, le scene da far west nella zona di via Palermo, le continue ronde in sella a scooter potenti solo per presidiare il territorio.

Aveva ingaggiato un litigio con qualcuno, Pisellino, prima di essere ammazzato; era agli arresti domiciliari, eppure era stato visto spesso in circolazione negli ultimi giorni, segno di una insofferenza tipica di chi si sta organizzando per attrezzare una linea difensiva contro un possibile attentato. Sono due elementi su cui sono ora al lavoro gli uomini dell'arma, nel tentativo di dare ordine al caos, fare chiarezza in quella polveriera alle porte di Napoli. Quella dei rioni Conocal e De Gasperi, i due trampolini di lancio degli ex qualcosa che puntano a conquistare i canali dello spaccio cittadini.
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Il Mattino