Napoli, Annunziata: «Ottomila utenti al giorno il Porto motore della città»

Napoli, Annunziata: «Ottomila utenti al giorno il Porto motore della città»
Più di ottomila persone al giorno diretti vero per isole, la sfida entusiasmante di Procida capitale della Cultura, il forte incremento di passeggeri delle navi da...

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Più di ottomila persone al giorno diretti vero per isole, la sfida entusiasmante di Procida capitale della Cultura, il forte incremento di passeggeri delle navi da crociera, assalto ai grandi traghetti che hanno Napoli come home port. Il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale, Andrea Annunziata, gira per le banchine del porto di Napoli e guarda soddisfatto all'avvio della stagione turistica. «Meglio di così, per ora - dice - non poteva andare. Abbiamo ancora molto da fare, e lo faremo potete esserne certi».

Cioè presidente?
«È di pochi giorni l'approvazione del piano di pianificazione strategica dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare da parte della conferenza nazionale dei 15 presidenti delle Autorità di sistema portuale. Abbiamo avuto il plauso da parte del ministro delle Infrastrutture; siamo uno delle prime Autorità di sistema a dotarsi di questo strumento di pianificazione che guarda al futuro. Ora possiamo avviare i piani regolatori dei tre porti. Napoli opera ancora con un piano adottato 58 anni fa. L'attività turistica del porto di Napoli avrà maggiori spazi a disposizione. Pensate solo al fatto che, grazie alla nuova darsena di levante spostiamo i contenitori e i traghetti avranno la possibilità di insediarsi più a ridosso dello svincolo autostradale. Questo significherà liberare Porta di Massa dove si potrà operare in maniera più comoda e razionale per i collegamenti con le isole».

E il Beverello?
«Certo, il Beverello. È il nostro assillo quotidiano. Grazie alla collaborazione con gli armatori stiamo cercando in tutti i modi di far diventare accoglienti strutture provvisorie. In attesa che si conclude il bando che porterà all'assunzione del nuovo dirigente per i lavori pubblici mi sto occupando direttamente io di manutenzione e ambiente. Al Beverello stiamo tentando di offrire un'immagine decente anche dal punto di vista estetico con fiori e piante. Ci sono migliaia di escursionisti che ogni giorno vanno a Procida, Ischia e Capri. Turisti che risiedono anche a Napoli e che vogliono passare sulle nostre isole alcune ore della loro vacanza. A questi turisti, insieme a quelli che vanno in vacanza sulle isole, in attesa della nuova stazione marittima e in attesa del collegamento con la stazione metropolitana di piazza Municipio, dobbiamo assicurare un minimo di vivibilità quando arrivano al Beverello. E in questa direzione stiamo operando fin dal mio insediamento. Abbiamo rimosso tutte le strutture precarie, ora almeno non c'è pericolo di finire travolti da un ombrellone».

E i lavori? La nuova stazione marittima?
«Questo progetto è nato sotto un cattivo segno. I reperti archeologici, le infiltrazioni di acqua dal mare, le prescrizioni della Sovrintendenza e così via. Sono stati accumulati ritardi che forse si potevano anche evitare. Ma tant'è. Ora andiamo avanti. Su questo progetto l'Adsp ha investito molto e lo porteremo avanti, cercando di recuperare il più possibile i ritardi».

E poi le crociere.
«Insistono sulla stessa area a ridosso di piazza Municipio. I turisti liberi dalla bolla sanificata, scendono a fiumi dalle navi e invadono tutto il piazzale del molo Angioino davanti alla stazione marittima. Qui facciamo convivere questi flussi con il cantiere di accesso alla nuova stazione metropolitana piazza Municipio. Intanto stiamo individuando le soluzioni che dovranno consentire ai bus delle escursioni di raggiungere le navi. Questo aspetto è stato abbastanza sottovalutato nella destinazione complessiva degli spazi».

Si tratta di dividere i flussi.
«Esattamente. Bus, pedoni, passeggeri per il Beverello, ognuno deve avere i propri canali di ingresso e di uscita così come i taxi e gli ncc. Bisogna ragionare in termini complessivi, non più per destinazione di uno dei flussi. Con questo criterio stiamo avendo già buoni risultati anche per il traffico Ro.Ro. Agli ingressi per i Tir e per le auto dirette ai traghetti abbiamo fatto istallare indicatori con percorsi colorati. Ogni direzione ha il suo colore in modo da evitare inutili intoppi quando si sbaglia direzione. Certo sono solo piccoli palliativi, ma le soluzioni finali è in questa direzione che devono andare. Percorsi chiari per ogni flusso di veicoli per non intralciare il movimento turistico con il traffico commerciale».

Già, il traffico commerciale. La nuova darsena di levante basta a risolvere tutti i problemi?


«Non tutti, ma molti sì. Il resto lo dovrà fare il collegamento ferroviario con il porto e la digitalizzazione che, ovunque messa in campo, ha dimostrato che si possono incrementare i volumi razionalizzando gli spazi. Il porto di Salerno, da questo punto di vista, è un esempio. Il piano di pianificazione strategica da questo punto di vista ci aiuterà molto perché le indicazioni saranno calate nel piano regolatore e il porto di Napoli avrà finalmente la possibilità di scelte strategiche ponderate che metteranno del tutto da parte improvvisazioni e inutili fughe in avanti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino