Non ha convinto i giudici e ora la sua posizione potrebbe anche aggravarsi. Resta agli arresti domiciliari, ma le nuove indagini presentate in queste ore dalla Procura alla...
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Stando a quanto emerso, dal cellulare dell'uomo sono venute fuori alcune foto scattate alle parti intime di una bambina (cosa che aveva fatto scattare l'arresto in flagranza), ma anche altre immagini da ieri mattina depositate agli atti. In sintesi, l'uomo aveva scaricato delle foto di un party di nudiste adolescenti su una spiaggia di nudisti. Foto scaricate da internet e immagazzinate accanto a quelle dei genitali della piccola in cura.
Difeso dal penalista Domenico Buonincontro, l'uomo si protesta innocente respingendo l'accusa di aver molestato le proprie pazienti: «Ho solo praticato la terapia del solletico - avrebbe spiegato - se ci sono contatti su zone intime, sono stati puramente occasionali». Inchiesta coordinata dal pm Cristina Ribera e dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, decisivo il lavoro dei carabinieri in forza alla Procura e, in un secondo momento, degli specialisti della Mobile.
Dopo la denuncia della prima donna, ora ci sono nuovi elementi al vaglio della Procura. Si tratta di madri che sono state contattate e ascoltate ad agosto dagli inquirenti, che avrebbero confermato la condizione di disagio delle proprie figlie. Agli atti anche un filmato dei primi di agosto. Dopo aver ricevuto la denuncia della prima donna, vennero piazzate delle microcamere all'interno della sala adibita alla terapia per i piccoli con disturbi relazionali. Una scena in particolare spinse gli inquirenti agli arresti in flagranza, con tanti di provvedimento di fermo: l'uomo scattava foto alle parti intime, foto che poi sono state rinvenute dalla memoria remota del cellulare.
Era venerdì tre agosto quando scattarono le manette, con un blitz coordinato dal pm Ribera. Seguì un lungo interrogatorio, nel corso del quale l'uomo provò a difendere la propria condotta, ricordando i tanti successi ottenuti grazie alle proprie terapie, ma negando di aver scattato delle foto a sfondo pornografico. Una vicenda che ha visto i vertici del centro posillipino (dove lavorano specialisti di provata esperienza) sempre e comunque al fianco delle forze dell'ordine, in un rapporto di stretta collaborazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino