Veleni e tradimenti sulle primarie napoletane. A 48 ore dal voto, nei gazebo, la sfida per il nuovo candidato sindaco del centrosinistra si conferma al calor bianco. Non ci sono...
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Ci si chiede come sia stato possibile che, ben prima che l'inchiesta scoppiasse, le voci al riguardo già circolavano. E, ancora, come mai le stesse foto del candidato Silvestri con i vertici del Pd siano state messe in circolazione via mail da un mittente coperto. Un colpo basso che non risparmia, tra gli altri, anche Mariangela Portinaio, la compagna dello stesso Silvestri. Ex attivista della fondazione anticamorra Giancarlo Siani, gestita dal fratello del giornalista ucciso, Paolo, La Portinaio è una delle più strette collaboratrici della Valente. Anche il suo nome finisce nei resoconti sulle collusioni tra il Pd di Casavatore e ambienti vicini alla camorra, ma nulla che riguardi la Portinaio è emerso dalle indagini. Ciò fa andare su tutte le furie la parlamentare in corsa per le primarie Pd, che difende a spada tratta la collaboratrice: «Mariangela - dice la Valente - è una persona perbene, sono orgogliosa di averla come mia collaboratrice parlamentare e non permetterò mai a nessuno di infangare il suo nome». E aggiunge: «Mariangela ha una storia che parla per lei, l'ho conosciuta come dirigente della sinistra giovanile e poi dei giovani democratici. L'ho apprezzata per il suo impegno e la sua straordinaria passione per la politica, in difesa dei più deboli e delle persone oneste. Quando l'ho scelta come mia assistente parlamentare, lavorava alla Fondazione Polis al fianco di Paolo Siani e lì ha conosciuto la sua passione a difesa delle vittime innocenti della criminalità organizzata, in una vita spesa a combattere i poteri criminali».Non è questo il primo ostacolo sulla strada della candidatura di Valeria Valente.
Giorni fa un'altra polemica mediatica era scoppiata per una lettera che Tonino Amato (ex fedelissimo di Bassolino, ora sostenitore della parlamentare) ha recapitato nella cassetta postale di decine di famiglie che vivono in case comunali: «Hai avuto la casa ora vota Valente», recitava il titolo de «La Repubblica», facendo esplodere l'ira della candidata e dei suoi sostenitori, convinti che quella lettera non fosse una chiamata alle armi ma una semplice propaganda elettorale. Tutto ciò ha convinto Valeria Valente di essere, se non al centro di un complotto, quanto meno il bersaglio di una campagna avvelenata che ha strumentalizzato l'indagine della magistratura per colpire la sua candidatura. Del resto, fanno notare nei suoi ambienti, anche un altro dei collaboratori del candidato sindaco Salvatore Silvestri, Gualfardo Montanari, oggi è nella squadra di Bassolino.Che la sfida per le Primarie sia al calor bianco lo dimostra soprattutto il confronto politico che oggi alle 15 si svolgerà alla Domus Ars alle 15 tra i candidati, organizzato dal Partito. Ci saranno oltre alla Valente, Marco Sarracino e anche Antonio Marfella, mancherà invece con ogni probabilità quello che è considerato il maggiore sfidante della deputata, Antonio Bassolino. L'ex governatore ha confidato ai suoi di essere amareggiato per avere saputo solo dalla stampa del confronto tra i candidati. In realtà Bassolino non ha ancora mandato giù la candidatura della stessa Valente, vissuta come un tradimento.
Al punto da ricordare più volte in questi giorni a chi gli è vicino che la Valente, pur essendo stata per tanto tempo alla Fondazione Sudd nella stanza di fianco alla sua, non lo avrebbe mai informato della volontà di scendere in campo.In ogni caso Bassolino, dopo avere rifiutato l'invito al confronto a quattro del Mattino, di Sky e di altri organi di informazione, al momento e salvo colpi di scena clamorosi, è deciso a non farsi vedere neanche nel confronto organizzato dal partito. Va detto che si tratta di un'iniziativa messa su in fretta e furia e sotto la pressione del più giovane dei candidati, Sarracino. Il quale, prima di tutti, ha colto il tema: sarebbe stato ridicolo che nel corso della campagna per le primarie non ci fosse un solo momento di confronto tra i candidati.Insomma, il tradimento sembre essere il sentiment di queste ore e nessuno ne fa mistero. Valente e Bassolino sono figlia e padre, politicamente parlando, ma nella maggioranza del partito oggi si tifa e ci si impegna per la parlamentare, almeno tra i renziani e tra buona parte dei giovani turchi, che pure fino a qualche mese fa erano vicini a Bassolino. Il fuoco amico, si sa, fa più male di qualunque altro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino