Napoli, da lunedì pronto soccorso al Cto ma la rete ospedaliera resta in affanno

Napoli, da lunedì pronto soccorso al Cto ma la rete ospedaliera resta in affanno
Ultime riunioni al Cto, e pulizia generale di ambienti e corsie prima del via. Ai nastri di partenza il nuovo pronto soccorso che domani apre i battenti a distanza di dieci anni...

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Ultime riunioni al Cto, e pulizia generale di ambienti e corsie prima del via. Ai nastri di partenza il nuovo pronto soccorso che domani apre i battenti a distanza di dieci anni dalla chiusura dell'emergency, un tempo in carico alla Asl Napoli 1. Non solo Ortopedia: la prima cosa da chiarire è che il Cto è oggi un presidio dell'azienda dei Colli, che comprende anche il Monaldi e il Cotugno (quest'ultimo monospacialistico per le malattie infettive e già dotato di suo di un pronto soccorso). Dunque il presidio dei Colli Aminei è, di fatto, il pronto soccorso del Cto-Monaldi, ospedale di alta specializzazione pressoché completo per tutte le discipline e tecnologie (sebbene da collaudare per l'emergenza con un'attenta regia da porre ai trasporti e ai turni di reperibilità).


Grazie al supporto del Monaldi e del Cotugno dunque il vecchio pronto soccorso solo ortopedico, chiuso nel 2011, diventerà un lontano ricordo per fare posto a un vero e proprio Dea, Dipartimento emergenza e accettazione, di I livello. Il presidio dei Colli Aminei sarà un anello fondamentale della rete regionale dei pronto soccorso, punto principale per la riqualificazione del sistema sanitario regionale, in grado di decongestionare e ridurre i grandi numeri cui è oggi costretto il vicino Cardarelli. In base alle previsioni del Piano ospedaliero il Cto dovrebbe essere un centro traumatologico zonale (Ctz) nell'ambito della rete trauma attivo h 24, per l'accoglienza di pazienti traumatizzati. Qui le due ortopedie attive e il reparto di fisioterapia con annesso ambulatorio (dotato anche di piscina) potranno sopperire alle carenze di offerta di prestazioni specialistiche di tutta la città.
 
Tuttavia il Cto è destinato ad accogliere e trattare pazienti con singole fratture e traumi semplici. I gravi politraumi da incidente, invece, saranno stabilizzati e poi trasferiti al vicino Cardarelli che, insieme all'ospedale del Mare, resterà il centro di riferimento regionale. Il pronto soccorso del Cto è dotato di 18 posti letto di Medicina di urgenza (di cui 4 di terapia sub intensiva e altrettanti di Osservazione breve intensiva), altrettanti di Chirurgia generale e d'urgenza, compresa la stanza per esiti da fratture del femore dove avviare i pazienti immediatamente in sala operatoria.

Insomma un pronto soccorso vero quello del Cto, tra l'altro concepito in chiave no-pain (cura del dolore), completo di tutte le discipline, compresa la Neurochirurgia, tranne Ginecologia, Pediatria, Psichiatria e Radiologia interventistica. Quest'ultima però assicurata in convenzione con il Cardarelli e necessaria per completare l'assistenza ai pazienti con Ictus nell'ambito delle rete Stroke. Per le emergenze cardiovascolari inoltre il Cto potrà trasferire i pazienti più complessi al Monaldi funzionando dunque come centro spoke nelle reti tempo dipendenti per traumi, ictus e infarti.


In città se la rete per soccorrere i pazienti infartuati già nella sede del soccorso è già in funzione da mesi la rete trauma e la rete ictus sono ancora da completare. La prima per ora è orfana dell'Ospedale del Mare e ha come unico centro di eccellenza il Cardarelli. Tuttavia sono state impartite linee guida a tutti i presidi ospedalieri di Napoli e provincia per codificare la gravità del paziente. E ora nella rete viene aggiunto il Cto. Per la razionalizzazione degli interventi in tempi utili, massimo 4-5 ore dall'evento acuto, dei pazienti vittima di un ictus, dopo lo spostamento nel padiglione emergenze del Cardarelli e l'attivazione h 24 dell'unità di Neuroradiologia è stato inserito solo il primo tassello. La rete è ancora a maglie larghe e tutta da costruire con il policlinico Federico II che ha rimandato tutto a fine anno. La mancanza di un'apparecchiatura per la Risonanza magnetica negli ospedali della Napoli 1 resta la principale lacuna da colmare in città con le speranze riposte nell'ospedale del Mare che ha assorbito le funzioni fino a dicembre svolte dal Loreto Mare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino