É scoppiata una nuova protesta nella zona orientale di Napoli per l'installazione di un ripetitore telefonico in un terreno di proprietà privata in via...
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Poche ore dopo l'inizio degli interventi i residenti hanno già attivato la raccolta firma in una petizione curata dall'avvocato Antonio Esposito e rilanciata dal comitato costituito nelle ultime ore. Nella richiesta, sottoscritta già da numerosi cittadini dei due quartieri di Napoli Est, si legge che «l'installazione di tale ripetitore a pochi metri di distanza dalle abitazioni potrebbe arrecare danno alla salute dei cittadini» e che «i firmatari segnalano i rischi che potrebbero derivare dall'elettromagnetismo». A queste due motivazioni aggiungono che l'installazione del ripetitore «deturperebbe l'aspetto paesaggistico ed ambientale». Per questo chiederanno formalmente la sospensione immediata dei lavori e la verifica della compatibilità ambientale di quanto previsto. Dunque i firmatari insistono sulla tutela del diritto alla salute preoccupati della vicinanza dal futuro impianto alle abitazioni. In realtà un ripetitore funzionante già insiste sulla stessa strada e si trova a poche decine di metri dal cantiere oggetto di polemiche. L'antenna è posizionata sul tetto di un palazzo di proprietà privata.
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Alcuni residenti hanno provato a impedire l'accesso degli operai al cantiere. Altri hanno manifestato in strada sollecitando anche l'intervento delle forze dell'ordine. La polizia municipale del Comune di Napoli, con l'unità di Napoli Est guidata dal Comandante Enrico Fiorillo, ha accertato che il proprietario è in possesso di tutti i regolari permessi per la posa del ripetitore. I residenti hanno chiesto ulteriori verifiche alle forze dell'ordine intervenute stamattina. Nelle settimane scorse la protesta è scoppiata a poche centinaia di metri da qui - esattamente nel lotto O - dove i cittadini hanno duramente polemizzato contro l'installazione del ripetitore a tecnologia 5G sul campanile della chiesa San Francesco e Santa Chiara in via Decio Mure. Dopo lo stop ai lavori, e le richieste dei fedeli, la Curia ha mostrato intenzione di sospendere definitivamente l'implementazione dell'impianto e di rimuovere anche l'antenna che insiste sul campanile da tantissimi anni. Polemiche anche per il ripetitore posizionato nei terreni in via della Villa Romana adiacenti a Villa Pignatelli di Monteleone di Barra.
La comparsa di antenne con tecnologia 5G, non solo a Napoli ma su tutto il territorio nazionale, ha aperto la strada a numerose polemiche sulle emissioni elettromagnetiche e quindi alle preoccupazioni relative agli effetti sulla salute delle persone. Di fronte alla moltiplicazione di ripetitori sul territorio si sono generati paura e falsi miti. C'è da sottolineare che allo stato attuale non esistono dati di studi scientifici che possano dimostrare il nesso tra l'esposizione alle onde prodotte da impianti che rispettano le normative vigenti e i danni alla salute. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino