«Per ora la protesta è pacifica ma siamo pronti a mobilitarci con azioni più forti». Lo dicono con rabbia ed esasperazione, gli ex lavoratori...
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«Abbiamo ricevuto la lettera di licenziamento come gli altri colleghi ma dopo non siamo stati chiamati per firmare il nuovo contratto e ci siamo ritrovati in mezzo ad una strada» raccontano i manifestanti, tutti con un passato di oltre 20 anni di servizio in forza ai servizi di lavanderia nell’ambito ospedaliero. Il passaggio tra le ditte ha fatto esplodere numerose proteste anche nei mesi scorsi, coinvolgendo i lavoratori anche con incontri che prevedevano la presenza di funzionari della prefettura ma, ad oggi, non c’è stata nessuna risposta per i sette dipendenti rimasti fuori dall’appalto.
«Gli accordi per il passaggio dell’appalto, prevedevano l’assorbimento di tutte le maestranze, invece sono rientrati 53 dipendenti su un totale di 61 per il servizio di lavanderia del Cardarelli» spiega Antonio di Nardo della segreteria aziendale dei Cobas che sta sostenendo la protesta in corso. «Bisogna assorbire immediatamente il personale rimasto senza lavoro e far rispettare la clausola sociale, per questo chiediamo l’intervento della direzione del Cardarelli affinché le ditte esterne, assegnatarie degli appalti rispettino gli accordi presi».
Nelle prossime ore, i lavoratori non escludono l’inasprimento delle loro azioni di mobilitazione. «Chiediamo aiuto alla Prefettura e alla direzione dell’ospedale Cardarelli, vogliamo solo tornare a lavoro come ci era stato promesso» concludono i lavoratori, tutti padri di famiglia, che confessano di essere in grandi difficoltà economiche.
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Il Mattino