Napoli in piazza contro il decreto sicurezza: «Vogliamo il ​salario minimo garantito»

Napoli in piazza contro il decreto sicurezza: «Vogliamo il salario minimo garantito»
Manifestazione simbolica nel cuore di Napoli da parte del Movimento di Lotta per il lavoro disoccupati organizzati «7 Novembre», contro il Dl Sicurezza del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Manifestazione simbolica nel cuore di Napoli da parte del Movimento di Lotta per il lavoro disoccupati organizzati «7 Novembre», contro il Dl Sicurezza del governo Lega-M5S. Gli attivisti, alcune decine, con addosso gilet arancioni, si sono radunati, per un volantinaggio, nella centralissima piazza del Gesù, affollata di turisti durante queste festività natalizie.


«Il decreto - spiega una nota - da un lato fa aumentare gli immigrati senza permesso, da consegnare agli sfruttatori del lavoro nero, e alle reti criminali non potendo lavorare in modo regolare, dall'altro attacca direttamente gli italiani perché trasforma i blocchi stradali in reati punibili fino a 6 anni, addirittura 12 per gli organizzatori». Per i disoccupati, «se in Francia ci fosse una legge del genere, oggi, dopo giorni di manifestazioni dei cosiddetti gilet gialli avremmo centinaia di migliaia di criminali da mettere in prigione». «Non abbiamo bisogno di questo - concludono gli aderenti al Movimento - ma di una vera sicurezza e di una alternativa sociale, di un salario minimo garantito, di politiche attive sul lavoro, dall'utilizzo dei fondi europei per lavori di pubblica utilità e bisogni sociali, da programmi metropolitani del lavoro a partire dall'ampliamento delle piante organiche dei servizi pubblici, da nuovi percorsi di aggiornamento e formazione al lavoro, da soluzioni immediate e dare un respiro minimo garantito ai disoccupati per ridare una prospettiva diversa e migliore a chi vive la condizione di sfruttamento, precarietà e mancanza del minimo per campare». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino