Napoli, la protesta degli ex lavoratori socialmente utili: «Assunti con 400 euro al mese, ora basta»

Napoli, la protesta degli ex lavoratori socialmente utili: «Assunti con 400 euro al mese, ora basta»
La Cisl funzione pubblica dell’area metropolitana di Napoli, guidata da Luigi D’Emilio, è scesa di nuovo in piazza con un presidio davanti alla Prefettura per...

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La Cisl funzione pubblica dell’area metropolitana di Napoli, guidata da Luigi D’Emilio, è scesa di nuovo in piazza con un presidio davanti alla Prefettura per sollecitare ancora una volta la soluzione del problema relativo ai circa mille lavoratori socialmente utili assunti a tempo indeterminato negli enti locali del territorio, dove prestano servizio da più di 20 anni, con un trattamento economico di 400 euro, inferiore alla pensione al minimo.

Al termine della manifestazione, il sindacato è stato ricevuto in delegazione dal viceprefetto Annunziata, che ha assunto l’impegno a convocare un tavolo con l’Anci per trovare una soluzione definitiva e vincolante per tutti gli interessati.

«Adesso – sottolinea il leader della categoria D’Emilio – diciamo basta. Lo Stato ha finanziato la stabilizzazione del personale ex Lsu con l’obiettivo di fornire alle comunità territoriali una opportunità in termini di forza lavoro per rendere più efficienti i servizi spesso precari erogati alla collettività. Ma i Comuni si sono limitati solo a convertire il sussidio in voce stipendiale riducendo l’orario di impegno settimanale, con il risultato di creare una sacca di lavoratori al di sotto della soglia di povertà. Una cosa inaudita, per la quale abbiamo chiesto ed ottenuto di tenere un incontro con il prefetto Palomba ed i vertici dell’Anci, unica strada per uscire dallo stallo in cui si sono venuti a trovare gli addetti».

La Cisl funzione pubblica aggiunge che tuttora si procede con azioni disomogenee ed estemporanee. «Per alcuni servizi – accusa D’Emilio – prima garantiti con l’ausilio degli ex Lsu si è proceduto ad esternalizzazioni, aumentando ancora di più i costi a carico dei cittadini senza consentire agli interessati di poter assicurare la sussistenza alle proprie famiglie. Un atteggiamento inqualificabile contro il quale ci batteremo in tutti i modi possibili, fino a quando i sindaci non capiranno che i dipendenti vanno trattati come persone, non come pezzenti».

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Il Mattino