Napoli, racket alle pizzerie dei Tribunali: in cella quattro esattori del clan Sibillo

Napoli, racket alle pizzerie dei Tribunali: in cella quattro esattori del clan Sibillo
Quattro presunti affiliati al clan camorristico Sibillo sono stati arrestati all'alba dai carabinieri in relazione alle estorsioni contro la pizzeria Di Matteo di via...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Quattro presunti affiliati al clan camorristico Sibillo sono stati arrestati all'alba dai carabinieri in relazione alle estorsioni contro la pizzeria Di Matteo di via Tribunali, nel centro antico di Napoli.


I militari del comando provinciale di Napoli hanno eseguito un provvedimento della Direzione Distrettuale Antimafia. Secondo quanto emerso dalle indagini da due anni i titolari del locale erano costretti a versare ogni settimana somme di denaro agli emissari del clan. 

Il 25 febbraio scorso il locale, noto perchè vi si fermò il presidente americano Bill Clinton durante il vertice G7 del 1994, è stato fatto bersaglio di colpi di arma da fuoco.

La richiesta estorsiva aumentava in occasione delle principali festività ed era funzionale, oltre che a imporre la supremazia del clan sul territorio, a sostenere i detenuti affiliati al clan e le loro famiglie. 
 
I provvedimenti di fermo eseguiti su disposizione della Dda (pm Celeste Carrano, Urbano Mozzillo e Francesco De Falco) riguardano gli eredi della paranza dei Sibillo, gruppo camorristico attivo nella zona dei Decumani, nel centro di Napoli.

I quattro giovani, infatti, secondo inquirenti ed investigatori, erano la componente di vertice del gruppo camorristico un tempo capeggiato da Emanuele Sibillo (ucciso dai Buonerba nel centro di Napoli, in via Oronzo Costa, nei pressi di Castel Capuano, dove si era recato per una «stesa») e dal fratello Pasquale, arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli a Terni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino