L'appuntamento è fissato per le prime ore del mattino di domani presso l'Istituto legale dell'Università, al Secondo Policlinico. È qui che si...
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C'è molta attesa per l'esito de gli esami che la Procura ha delegato ad un esperto quello che giuridicamente viene definito atto irripetibile, e che dunque ammette anche la partecipazione di consulenti nominati dalla famiglia della vittima.
Tre, fondamentalmente, i quesiti da sciogliere. Il primo: che cosa ha causato la morte del ragazzo? Il secondo: se è vero che il 19enne - ma questa al momento resta solo un'ipotesi - avesse bevuto qualche drink di troppo, può lo stordimento determinato dalla quantità di alcol nel fisico di un ragazzo così giovane (e forse anche non abituato a bere) avere causato un giramento di testa o comunque annebbiato i riflessi al punto da farlo precipitare nel vuoto?
Per questo fondamentali saranno gli esami tossicologici nel sangue: dagli esiti dei prelievi potrebbe arrivare una conferma o una smentita?
C'è anche un terzo aspetto che il medico legale dovrà esaminare: l'eventuale presenza di possibili, ipotetici segni tipo contusioni o graffi che potrebbero lasciare aperta anche la più terribile (ma la meno accreditata, finora) pista di una colluttazione avuta con uno o più sconosciuti, all'esterno della discoteca. Al momento i carabinieri del comando provinciale, titolari dell'indagine, non escludono alcuna pista.
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Gli investigatori che sotto il coordinamento della Procura seguono il caso hanno svolto diversi sopralluoghi sul posto, ascoltando numerose persone: molti degli amici di Guglielmo, alcuni avventori che la notte tra il 7 e l'8 scorsi si trovavano all'interno della discoteca Flame; e hanno visionato alcuni filmati di un paio di sistemi di videosorveglianza privata, nella speranza di cogliere qualche fotogramma rivelatore o comunque utile a mettere a posto ogni segmento di quei momenti fatali.
Ecco perché dall'autopsia possono arrivare elementi utili e importanti in una vicenda ancora piena di ombre.
La soluzione del mistero sta in quei dieci minuti che Guglielmo ha trascorso da solo una volta uscito dal locale, intorno all'una della notte, perché - pare - aveva dei crampi allo stomaco.
È rimasto da solo ad aspettare che l'amico con il quale era arrivato alla festa rientrasse per prelevare i giacconi lasciati al guardaroba. Che cosa sia successo da quel momento, nessuno sa dirlo: perché quando l'amico di Guglielmo esce, non lo trova più.
Da quel momento scattano a largo raggio le ricerche di genitori, familiari, parenti, amici e forze dell'ordine che si estenderanno anche a Chiaia e nel resto del Vomero e Arenella. Invece il corpo senza più vita dello studente dall'una e mezza della notte era proprio lì, al di sotto di quella balaustra di via Aniello Falcone. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino