«Giuridicamente esprimo soddisfazione per una decisione che per me era scontata ma restano la vicinanza e la solidarietà per la famiglia che ha perso tragicamente una...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il procedimento nei conforti del sindaco, difeso dagli avvocati Stefano Montone e Elena Lepre, era scaturito da un esposto presentato dai legali della famiglia della vittima. Il giudice, condividendo le richieste avanzata dal pubblico ministero e quelle dei difensori del primo cittadino, ha ritenuto insussistenti le ipotesi relative a presunte omissioni da parte del sindaco e dell'assessore. Per il giudice l'evento non rientra «nell'area di rischio sottoposta alla sua gestione». Nella denuncia si faceva riferimento a una interrogazione del marzo 2014 in cui un consigliere comunale denunciava una situazione di pericolo. Il gip sottolinea, tra l'altro, che «soltanto nella ipotesi in cui l'oggetto dell'interrogazione è relativa a un fenomeno 'gravè il sindaco ne viene messo a conoscenza dall'ufficio di gabinetto. Tale ultima decisione è rimessa alla discrezionalità dell'ufficio». In questo caso «non vi è prova che il sindaco sia stato messo al corrente dell'oggetto delle interrogazioni e in ogni caso il suo obbligo precipuo sarebbe stato attivare gli uffici tecnici per le necessarie verifiche e l'eventuale predisposizioni di provvedimenti amministrativi di urgenza» (su tali responsabilità sono stati rinviati a giudizio alcuni funzionari comunali). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino