A lanciare l'sos sono gli stessi che otto mesi fa decisero di ribellarsi alle aggressioni e rapine in strada tra l'Arenella e il centro storico. Allora - a settembre - il...
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LA TESTIMONIANZA
Chiara Narciso è una delle mamme coraggio che a settembre dell'anno scorso decisero di esporsi coraggiosamente per denunciare le attività di rapinatori seriali che come terreno di caccia avevano scelto un triangolo non sempre facile da controllare: quello compreso tra la stazione del metrò collinare di Salvator Rosa, via Battistello Caracciolo , via Giacinto Gigante e la piazza dedicata a Paolo Emilio Imbriani, importanti quanto battutissime arterie di scorrimento che collegano il Vomero-Arenella col quartiere Avvocata. «È purtroppo così - spiega Chiara, che abita in zona e continua ad animare con Pasquale Laudanno e molti altri un gruppo su Facebook, Quelli di Salvator Rosa e dintorni che diventa spesso anche sentinella dei malesseri di un mega-quartiere - Purtroppo da quando siamo entrati nella cosiddetta fase due pare che il motore della microcriminalità si sia rimesso a girare a mille... Riceviamo segnalazioni continue di aggressioni e rapine».
I DATI
Non può che far riflettere, quest'ultima denuncia delle mamme di Salvator Rosa sulla presunta ripresa delle attività predatorie in strada nella zona. Anche e soprattutto alla luce dei dati pubblicati proprio dal nostro giornale solo la settimana scorsa: numeri e percentuali che dimostravano il drastico abbattimento di scippi e rapine non solo a Napoli, ma in tutta l'area metropolitana. Statistiche, certo, riferibili ad un periodo caratterizzato dai divieti e dalle regole imposte per evitare il contagio da Covid-19. Ridiamo un'occhiata a quei numeri, dall'inizio del 2020 a finire ai giorni nostri. Ebbene, a gennaio i casi di rapine in strada (proprie e improprie) denunciati alle forze dell'ordine ammontavano a 226; il mese successivo - e dunque a febbraio, quando in Campania la paura legata alla diffusione del virus non era ancora un dato reale, erano calate a 194; per poi scendere ulteriormente a 104 a marzo, fino a crollare ad appena 44 ad aprile.
ZONE A RISCHIO
Oggi, alla luce di ciò che i residenti sul territorio che gravita attorno al liceo Gianbattista Vico, la situazione sarebbe dunque tornata a livelli di criticità assoluta. «A settembre - spiega ancora Chiara Narciso - ottenemmo l'immediata risposta delle forze dell'ordine. Al nostro flash mob intervennero anche il questore con il comandante provinciale. E finalmente i nostri ragazzi, grazie alla presenza costante delle forze dell'ordine, tornarono ad essere liberi di uscire al sabato sera senza che dovessimo organizzare le ronde dei genitori. Ma oggi i segnali sono inquietanti, come allora». Una recrudescenza della criminalità di strada era forse anche nell'aria. In qualche modo da aspettarselo, il nuovo assalto di delinquenti armati di coltello o pistole (vere o di scena) con le quali si terrorizzano le vittime di scippi e rapine. Già nei primi giorni dello sblocco dei divieti si sarebbe verificata un'aggressione in via Battistello Caracciolo, dove un malvivente è riuscito a rubare il cellulare ad una giovane; ma molti altri brutti episodi sarebbero susseguiti, con raid in piazza Immacolata, in via Salvator Rosa - sempre all'altezza della metropolitana collinare - e poi numerosi altri casi si sarebbero verificati soprattutto a Materdei. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino