Napoli, mense scolastiche nel caos: «Panini come pietre»

Napoli, mense scolastiche nel caos: «Panini come pietre»
Panini duri come pietre e un timbro anomalo che riporta la data di dieci giorni prima. La refezione scolastica comunale nella Municipalità 10 (Fuorigrotta-Bagnoli) sta...

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Panini duri come pietre e un timbro anomalo che riporta la data di dieci giorni prima. La refezione scolastica comunale nella Municipalità 10 (Fuorigrotta-Bagnoli) sta subendo uno scossone e dialogando con le mamme emergono spiacevoli episodi avvenuti anche nelle settimane precedenti come - sostengono - capelli e rami di piante aromatiche nei piatti di bambini molto piccoli.

 
Lunedì il caso di un panino duro come un sasso servito a centinaia di loro, con una data anomala sull’involucro che ha fatto ipotizzare alle mamme un prodotto di dieci giorni prima. La ditta si difende, adducendo a un «problema tecnico della macchina stampatrice» riguardo la data errata, e «a una cottura eccessiva dei pani» riguardo la durezza. Ma le famiglie non ci stanno e contestano le scuse, convinte che «si tratta di pane raffermo scongelato». Numerose Commissioni Scuola hanno chiesto indagini approfondite e controlli più efficienti, come il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che ha chiesto ad Asl e Comune di Napoli di «avviare una serie di verifiche circa gli standard qualitativi del servizio di refezione scolastica».

Lunedì il menu prevedeva pasta e fagioli, polpettine di melanzane al forno, il consueto panino soffiato e frutta. I bambini mangiano e iniziano a tamburellare sul banco quel panino durissimo che attira l’attenzione delle maestre di alcune scuole che notano la data anomala stampata sull’involucro: 1 03 19. Avvisano immediatamente la dirigente scolastica che blocca l’erogazione dei panini e contatta i responsabili. In altre scuole però questo non è avvenuto e le mamme si sono ritrovate il panino intatto infilato nello zaino, come spesso avviene con il cibo non consumato dai figli.

Il panificio che fornisce i prodotti alla ditta vincitrice dell’appalto si giustifica: la timbratrice era rotta e quell’1 al posto di 11 era un errore di stampa; e i panini erano duri perché erano stati troppo tempo nel forno. Ma alle mamme non basta: «L’errore di stampa può capitare, ma non su centinaia di panini. Stesso discorso dell’eccessiva cottura, ma se fossero stati troppo tempo in forno si sarebbero bruciati, invece erano chiarissimi, indice anzi di una cottura scarsa» ammette Alessandra L. «Quel pane era immangiabile. Non era fresco ma scongelato» ammette Carmela Maruzzella, rappresentante di classe della scuola dell’infanzia «Collodi» di Cavalleggeri. «Nelle scorse settimane – continua - abbiamo trovato alcuni pasti con capelli e un ramo nel piatto di una bimba di quattro anni. Abbiamo chiesto spiegazioni e ci è stato detto che il capello era per forza della bambina, e che il ramoscello era basilico. Solo scuse».


Che ci sia una anomalia sui panini duri è abbastanza evidente: oltre alla «Collodi» hanno segnalato panini duri anche le mamme del «Madonna Assunta», «Cariteo», «Zanfagna», «Doria», «Kennedy». «Ogni scuola ha ricevuto centinaia di panini e nessuno di loro si è accordo che erano duri e il timbro rotto? Non c’è un controllo di qualità in questo panificio? E la ditta che ha ricevuto il pane non ha fatto una verifica?» sentenzia Elisa F. «Come rappresentante della Commissione scuola ho scritto a presidente della Municipalità e dirigente scolastica affinché sia fatta luce sull’episodio, ma soprattutto che si intensifichino i controlli sui pasti dei nostri figli» annuncia Rosaria Palumbo. Dalla loro parte il consigliere regionale Borrelli: «Occorre fare chiarezza, la salute dei bambini non può essere messa in pericolo. Il numero di segnalazioni ricevuto ci fa capire che non si tratta di fenomeni isolati ma di un vero e proprio problema che va affrontato al più presto».
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Il Mattino