La Cgil Campania rilancia sui temi della sanità e chiede al governatore De Luca «l'immediata convocazione del tavolo istituzionale regionale, così come...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Cgil, poi, interviene in maniera decisa sui diritti del lavoratori, in special modo quelli salariali, sui quali «il presidente ed il direttore generale hanno dichiarato di non essere competenti, adducendo a pretesto la carenza di una normativa nazionale a riguardo». Spetta alla Regione, sottolinea la Cgil, inserire negli accreditamenti «norme volte alla tutela del lavoro e della sua qualità, a partire dal rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali e delle retribuzioni dei lavoratori, che attendono ancora gli arretrati contrattuali del biennio 2006/2007». Altre regioni italiane, viene fatto rilevare dalla segreteria della Cgil campana, hanno rotto le convenzioni con le strutture private che non hanno tenuto conto di quanto previsto dai CCNL.
La Cgil, inoltre, pone l'accento sull'assegnazione di «ulteriori 6 milioni di euro al comparto della riabilitazione, volti ad incentivare le pratiche della domiciliarizzazione delle terapie e alla progressiva dismissione dei semiconvitti: ciò senza una preventiva organizzazione delle prestazioni sociosanitarie e senza un controllo sulle pratiche di subappalto ed esternalizzazione che si concentrano proprio nella assistenza domiciliare». «Anche in questo caso - ricorda la Cgil - svariate sono state le nostre denunce nel corso degli anni rispetto a contratti pirata e prestazioni retribuite con tariffe da schiavismo». «In mancanza di una convocazione repentina e a salvaguardia dei cittadini, che hanno diritto, come prevede la Costituzione, ad una adeguata tutela della salute - conclude la Cgil - nelle prossime ore lanceremo una mobilitazione aperta a tutti quelli che come noi pensano che sia terminato il tempo della narrazione e che sia necessario rispondere ai bisogni dei cittadini campani e non a quelli delle lobby». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino