La Cgil a De Luca: «Subito un tavolo sulla sanità o sarà mobilitazione»

La Cgil a De Luca: «Subito un tavolo sulla sanità o sarà mobilitazione»
La Cgil Campania rilancia sui temi della sanità e chiede al governatore De Luca «l'immediata convocazione del tavolo istituzionale regionale, così come...

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La Cgil Campania rilancia sui temi della sanità e chiede al governatore De Luca «l'immediata convocazione del tavolo istituzionale regionale, così come pattuito con il protocollo d'intesa sottoscritto dal Presidente e dalle organizzazioni sindacali confederali». In una lettera inviata al presidente della Giunta e al direttore generale Tutela della Salute, Postiglione, la Cgil intende chiarire «quali siano gli accordi della Regione con le sole associazioni datoriali, in totale spregio dei lavoratori e dello stesso protocollo d'intesa». In particolare, secondo la Cgil, «l'assegnazione di risorse aggiuntive alla ospedalità privata per incentivare l'alta specialità inficia quanto sostenuto nel piano ospedaliero, squilibrando ulteriormente il rapporto tra pubblico e privato e continuando a sottrarre al pubblico pezzi importanti di assistenza».


La Cgil, poi, interviene in maniera decisa sui diritti del lavoratori, in special modo quelli salariali, sui quali «il presidente ed il direttore generale hanno dichiarato di non essere competenti, adducendo a pretesto la carenza di una normativa nazionale a riguardo». Spetta alla Regione, sottolinea la Cgil, inserire negli accreditamenti «norme volte alla tutela del lavoro e della sua qualità, a partire dal rispetto dei Contratti Collettivi Nazionali e delle retribuzioni dei lavoratori, che attendono ancora gli arretrati contrattuali del biennio 2006/2007». Altre regioni italiane, viene fatto rilevare dalla segreteria della Cgil campana, hanno rotto le convenzioni con le strutture private che non hanno tenuto conto di quanto previsto dai CCNL.


La Cgil, inoltre, pone l'accento sull'assegnazione di «ulteriori 6 milioni di euro al comparto della riabilitazione, volti ad incentivare le pratiche della domiciliarizzazione delle terapie e alla progressiva dismissione dei semiconvitti: ciò senza una preventiva organizzazione delle prestazioni sociosanitarie e senza un controllo sulle pratiche di subappalto ed esternalizzazione che si concentrano proprio nella assistenza domiciliare». «Anche in questo caso - ricorda la Cgil - svariate sono state le nostre denunce nel corso degli anni rispetto a contratti pirata e prestazioni retribuite con tariffe da schiavismo». «In mancanza di una convocazione repentina e a salvaguardia dei cittadini, che hanno diritto, come prevede la Costituzione, ad una adeguata tutela della salute - conclude la Cgil - nelle prossime ore lanceremo una mobilitazione aperta a tutti quelli che come noi pensano che sia terminato il tempo della narrazione e che sia necessario rispondere ai bisogni dei cittadini campani e non a quelli delle lobby». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino