OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
- oppure -
Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google
OFFERTA SPECIALE
Leggi l'articolo e tutto il sito ilmattino.it
1 Anno a 9,99€ 89,99€
oppure
1€ al mese per 3 mesi
L'abbonamento include:
- Accesso illimitato agli articoli su sito e app
- La newsletter del Buongiorno delle 7:30
- Tutte le newsletter tematiche
- Approfondimenti e aggiornamenti live
- Dirette esclusive
E' una storia sempre più complessa quella della chiesa di Santa Maria di Portosalvo che da ormai 12 anni, è soggetta ad un restauro che sembra essere senza fine. Un lavoro messo in atto da una società ferma ufficialmente dal 31 dicembre scorso per scadenza di contratto ed attualmente sottoposta a custodia giudiziaria, per sospette infiltrazioni camorristiche. Un'indagine, portata avanti dalla procura di Napoli, che ha certamente rallentato una serie di interventi, andati avanti sempre a rilento. Il monumento del 500 infatti, come si vede dai teli decadenti che in parte lo ricoprono, è ancora in rovina ed i materiali di scarto al suolo e nei cortili d'ingresso sono la testimonianza di un caos che stamattina hanno voluto denunciare i membri del “Comitato Porto Salvo” ed una delegazione della II Municipalità.
Napoli sta cadendo a pezzi: anche la Colonna Spezzata cede a incuria e maltempo
«Questa basilica è un bene prezioso per il territorio – affermano il presidente del parlamentino Francesco Chirico, il consigliere Pino De Stasio ed il presidente del comitato Antonio Pariante – e da troppi anni è inaccessibile.
Rimostranze che però vengono rispedite al mittente dal commmissario acivescovile dell'arciconfraternita di Santa Maria di Portosalvo, Padre Salvatore Fratellanza che parla di lavori praticamente conlcusi. «L'indagine di cui parlano i rappresentanti del comitato – afferma – non c'entra più nulla con l'avanzamento dei lavori. Ci sono stati controlli sulle fatturazioni anche da parte della Guardia di Finanza che – da quello che so – non ha riscontrato nessuna anomalia. Da tre anni a questa parte, da quando sono subentrato, ho cercato di fare il possibile per riaprire la chiesa ed i risultati sono arrivati. La parte interna è praticamente completa e siamo dovuti intervenire solo sul consolidamento di alcuni blocchi della facciata principale. Anche la vernice è stata scelta, in accordo con la soprintendenza, ed ora si attendono solo una quindicina di giorni di tempo favorevole per poterla stendere. Ci rendiamo conto dell'impazienza ma voglio rendere noto a tutti che non ci stiamo fermando, perchè sappiamo tutti dell'importanza di questo monumento per la gente del quartiere e della città».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino