Napoli, proteste per il restauro della chiesa di Portosalvo: «Ma è pronta, abbiamo scelto il colore»

E' una storia sempre più complessa quella della chiesa di Santa Maria di Portosalvo che da ormai 12 anni, è soggetta ad un restauro che sembra essere senza fine....

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E' una storia sempre più complessa quella della chiesa di Santa Maria di Portosalvo che da ormai 12 anni, è soggetta ad un restauro che sembra essere senza fine. Un lavoro messo in atto da una società ferma ufficialmente dal 31 dicembre scorso per scadenza di contratto ed attualmente sottoposta a custodia giudiziaria, per sospette infiltrazioni camorristiche. Un'indagine, portata avanti dalla procura di Napoli, che ha certamente rallentato una serie di interventi, andati avanti sempre a rilento. Il monumento del 500 infatti, come si vede dai teli decadenti che in parte lo ricoprono, è ancora in rovina ed i materiali di scarto al suolo e nei cortili d'ingresso sono la testimonianza di un caos che stamattina hanno voluto denunciare i membri del “Comitato Porto Salvo” ed una delegazione della II Municipalità. 

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«Questa basilica è un bene prezioso per il territorio – affermano il presidente del parlamentino Francesco Chirico, il consigliere Pino De Stasio ed il presidente del comitato Antonio Pariante – e da troppi anni è inaccessibile. Il cantiere è in evidente stato di abbandono e noi vogliamo chiarezza. Chiediamo che venga gettata luce su un restauro decennale che a quanto sembra non ha ancora portato a nulla di nuovo. Tutto l'edificio è avvolto dal degrado e non sappiamo quando sarà liberato da questa ingabbiatura oscena ed inguardabile». 

Rimostranze che però vengono rispedite al mittente dal commmissario acivescovile dell'arciconfraternita di Santa Maria di Portosalvo, Padre Salvatore Fratellanza che parla di lavori praticamente conlcusi. «L'indagine di cui parlano i rappresentanti del comitato – afferma – non c'entra più nulla con l'avanzamento dei lavori. Ci sono stati controlli sulle fatturazioni anche da parte della Guardia di Finanza che – da quello che so – non ha riscontrato nessuna anomalia. Da tre anni a questa parte, da quando sono subentrato, ho cercato di fare il possibile per riaprire la chiesa ed i risultati sono arrivati. La parte interna è praticamente completa e siamo dovuti intervenire solo sul consolidamento di alcuni blocchi della facciata principale. Anche la vernice è stata scelta, in accordo con la soprintendenza, ed ora si attendono solo una quindicina di giorni di tempo favorevole per poterla stendere. Ci rendiamo conto dell'impazienza ma voglio rendere noto a tutti che non ci stiamo fermando, perchè sappiamo tutti dell'importanza di questo monumento per la gente del quartiere e della città».

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Il Mattino