La Sirena Partenope tornerà a proteggere Napoli, a spegnere il fuoco del vulcano con l'acqua che sgorga dai suoi seni: la storica fontana Spina Corona, quella che i...
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VIDEO: LA FONTANA IN FUNZIONE
Il Mattino ha potuto visitare in anticipo il cantiere e partecipare alla commozione dei restauratori quando, dopo tanti anni, l'acqua è tornata nuovamente a sgorgare. L'intervento è stato eseguito nell'ambito del progetto «Monumentando» che prevede il restauro di 27 luoghi storici della città.
A realizzare l'intero progetto, che ha già riportato all'antico splendore la «fontana del carciofo» e che a breve restituirà ai napoletani anche la colonna spezzata, è la «Uno Outdoor», una società creata da Giuliano Annigliato per contribuire alla rinascita della città. La società si è accollata l'onere di restaurare le bellezze di Napoli e lo fa convogliando sponsor intorno ai monumenti, così i lavori vengono svolti con gli introiti delle aziende che, in cambio, per il periodo degli interventi, ottengono spazi pubblicitari. Ci sono, però, monumenti come la fontana delle «zizze», che non consentono di esporre pubblicità: «In questi casi interveniamo direttamente noi della Uno Outdoor», spiega sorridendo Annigliato che del progetto di restauro ha fatto una questione personale.
Per riportare in vita la fontana Spina Corona è stato necessario coinvolgere anche la Abc, l'azienda municipalizzata che si occupa della distribuzione idrica in città. L'intervento del presidente Maurizio Montalto è stato determinante per gli interventi sulle tubature e sul motore che ha ripristinato lo sgorgare dell'acqua. Il restauro del monumento, invece, è stato eseguito dalla ditta Marone. In tutto si sono alternati una decina di esperti per restituire bellezza ai marmi, per cancellare le infiltrazioni che avevano devastato le pareti retrostanti, per rimettere in sesto la pavimentazione circostante la fontana.
Oggi quel monumento, nascosto in via Giuseppina Guacci Nobile, eppure conosciuto da ogni napoletano, è tornato a vivere.
Il Mattino