Riapre il parrucchiere anticlan: «Quaranta chilometri pur di sostenerlo»

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«È stato bello vedere che la prima cliente a entrare nel salone aperto da Salvatore Castelluccio a Sorrento sia stata una delle poche che continuavano ad andare da lui, nel locale che è stato costretto a chiudere dopo aver denunciato i camorristi che gli avevano imposto il pizzo». Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza che, da tempo, seguono la battaglia di Salvatore Castelluccio per riprendersi la sua vita sconvolta dopo la denuncia dei camorristi del centro storico che aveva allontanato tutti i clienti del suo negozio, al punto da costringerlo a chiudere.


«Avremmo preferito che Salvatore restasse nel centro storico di Napoli perché il fatto che sia andato via è una mezza sconfitta, ma è importante che tante persone lo abbiano aiutato a realizzare il suo sogno di riprendere a lavorare ed è ancor più importante che ora in tanti vadano da lui a Sorrento», hanno aggiunto Borrelli e Simioli per i quali «è necessario non farlo sentire solo e aiutarlo a portare avanti l’attività aperta lontano da casa sua, anche se quello sorrentino non è un territorio sconosciuto per lui che aveva già un salone in quelle zone». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino