Via Ferraris, la rivolta dell'Enel: «Soffocati dai miasmi del sito Asìa»

Via Ferraris, la rivolta dell'Enel: «Soffocati dai miasmi del sito Asìa»
Centinaia di migliaia di euro spesi per rimetterlo a nuovo, ampliarlo, ristrutturarlo e trasferirvi il personale dagli uffici sparsi in mezza città. E, tuttavia, il nuovo...

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Centinaia di migliaia di euro spesi per rimetterlo a nuovo, ampliarlo, ristrutturarlo e trasferirvi il personale dagli uffici sparsi in mezza città. E, tuttavia, il nuovo centro Enel di via Ferraris - il più grande e moderno di Napoli con i suoi oltre 800 dipendenti, e ancora in fase di sviluppo - è invaso da effluvi maleodoranti che provengono dall'attiguo sito di travaso rifiuti dell'Asìa, che si è trasferita un paio d'anni fa, dopo aver preso in fitto i locali dall'Anm.


«Un tanfo insopportabile denuncia Fulvio Frezza, vicepresidente del consiglio comunale di Napoli in una nota all'assessorato all'Ambiente - soprattutto nelle giornate più calde, che costringe i lavoratori a barricarsi negli uffici e a rinunciare anche alla pausa pranzo all'aperto». Per ovviare al problema, segnalato ad Asìa sia dall'Enel che dai sindacati, a maggio 2017, si stipulò un verbale che prevedeva una serie di interventi, tra cui l'installazione di un cannone per la nebulizzazione dell'enzimatico, da realizzare nel giro di un mese, e di una tensostruttura, per confinare le operazioni di travaso dei rifiuti, da montare entro tre mesi.
 
«A distanza di oltre un anno riprende Frezza - questi interventi non sono stati fatti. E oggi la situazione per i lavoratori Enel resta difficilissima. Per questo, intendiamo rivolgerci all'Asl per un sopralluogo sulle condizioni igieniche del luogo di lavoro e abbiamo chiesto al Comune di mettere in mora l'Asìa per non aver rispettato l'accordo. Se non si possono fare i lavori, si valuti la possibilità di delocalizzare il sito Asìa». Secondo Asìa, intanto, le procedure sarebbero state avviate. Ma bisognerà fare una gara per i lavori.

Nell'enorme complesso, costituito da sei fabbricati, parcheggio e portineria, si trovano gli uffici amministrativi di E-Distribuzione, il centro guasti alta e bassa tensione, locali di Enel Energia ed ex Enel Sole, il circolo ricreativo dell'Arca, il Fisde e l'Associazione dei pensionati Enel. Fino a due anni e mezzo fa, un'ala dell'isolato era occupata dalle Officine dei bus dell'Anm e non c'erano problemi. L'Enel ha iniziato un piano di investimenti per ammodernare il centro, concentrandovi personale e uffici. I problemi di vicinato sono sorti quando l'Anm ha affittato i locali ad Asìa che vi ha realizzato il sito di stoccaggio mezzi nel quale vengono effettuati dei trasferimenti di materiale raccolto. In particolare, avviene il travaso dei rifiuti dai mezzi piccoli a quelli più grandi. Il centro, infatti, si trova in una posizione logistica ottimale per Asìa per servire il centro della città. «I due centri spiega Frezza nella nota - sono divisi da un muro di confine, al di là del quale sostano i mezzi Asìa, dai quali emanano effluvi maleodoranti che rendono l'aria irrespirabile soprattutto col caldo».

L'accordo stipulato a maggio del 2017 tra Asìa ed Enel, intanto, prevedeva una serie di interventi per cercare di mitigare i danni, in parte realizzati. Tra questi, l'installazione di pannelli di contenimento sul muro di confine, lo spostamento delle operazioni di travaso dal lato del centro Enel alla parte centrale del piazzale, così come la vasca di raccolta delle terre di spazzamento. Anche il piazzale viene lavato periodicamente. Mancano invece il cannone nebulizzatore che doveva servire proprio ad abbattere gli odori e la tensostruttura di contenimento.


Sollecitata dal Comune, Asìa ha assicurato che «il nebulizzatore era in corso di consegna e installazione; mentre per la realizzazione della tensostruttura è stata ottenuta da poco il permesso a costruire da parte degli uffici comunali e si sta procedendo al completamento della progettazione esecutiva e strutturale, propedeutica ai lavori». Insomma, secondo l'azienda di igiene urbana, si dovranno aspettare i tempi amministrativi. «Tuttavia conclude Frezza a distanza di tre mesi la situazione è sempre la stessa, con gravi disagi per i lavoratori Enel. È un peccato perché in questo modo si vanificano anche gli sforzi per riqualificare una parte della città, a ridosso della stazione. Senza contare che in caso di vertenze sindacali e medico-legali che l'E-Distribuzione dovesse intentare a tutela della salute dei lavoratori per il mancato rispetto degli impegni presi da Asìa, anche il Comune sarebbe chiamato a risponderne». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino