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Razzia nel cimitero di Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli. Nel corso delle ultime ore ignoti si sono introdotti nel bene comunale di via Argine trafugando oggetti metallici, perlopiù vasi in rame utilizzati per posare i fiori sui loculi.
I delinquenti hanno trafugato nelle diverse congreghe del camposanto di Ponticelli. In particolare, i danni maggiori si registrano nella congrega Madonna della Neve, posta nell'area di più recente costruzione del cimitero, e in quella di Sant'Anna, posta alle spalle dell’ufficio dei dipendenti comunali. In entrambe le strutture, di proprietà privata, ignoti hanno asportato centinaia di pezzi di rame e altri metalli creando disordine tra piani e corridoi che ospitano le lapidi con i defunti. Sono centinaia i mazzi di fiori ritrovati a terra dai custodi del cimitero comunale e dai responsabili delle congreghe private.
Danni meno consistenti, invece, nelle due congreghe comunali A e B poste nella zona posteriore del cimitero. In queste, infatti, i delinquenti hanno risparmiato alcune zone delle strutture rubando oggetti soltanto in alcuni punti: circostanza che rende ancora più inspiegabile il fatto che può essere avvenuto tra le 13:40 di ieri, sabato 18, e le 6:50 di oggi, domenica 19 dicembre, ovvero l’arco di tempo in cui il camposanto è stato chiuso e senza custodia. I delinquenti hanno danneggiato il cancello dell’ingresso carrabile lungo via Argine così come evidenziato dai comunali che hanno recuperato un pesante pezzo di ferro ordinariamente utilizzato per installare il lucchetto.
Il fatto è stato formalmente denunciato dal custode comunale ai carabinieri.
Non l’unico fatto anomalo nel cimitero di Ponticelli. Nei mesi scorsi alcune scritte offensive e volgari furono ritrovate sulle pareti di una congrega privata - non interessata dai furti di queste ultime ore - mentre in passato furono portate via porte e finestre delle cappelle private creando danni importanti ai cittadini costretti a sborsare soldi per assicurare sicurezza e decoro alle tombe dei propri cari. Non da meno i danni alle lapidi registrati nell’estate del 2020. Resta il degrado nei giardinetti e in altri punti del cimitero comunale, altra circostanza che lo rende sempre meno accogliente e sicuro.
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