Con il sindaco Luigi de Magistris pronto a scendere in campo alle europee di primavera - per poi puntare alle regionali del 2020 - sono iniziate le grandi manovre negli...
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I nomi venuti fuori sono frutto di un ragionamento politico che si fa anche e soprattutto a livello istituzionale in tutti i Palazzi della città. Quello di Ruotolo - per la sua storia non solo di giornalista ma anche di chi la politica l’ha praticata in maniera attiva in gioventù - è individuato come profilo capace di mettere d’accordo il popolo del Pd e anche pezzi del partito, e la sinistra ormai identificata nei movimenti, anche quello del sindaco, nelle associazioni, nei comitati, e in pezzi della società civile inclusi i tanti disillusi dei pentastellati. Il progetto è cercare di unire ciò che adesso è diviso puntando a parlare alla gente oltre le appartenenze e le tessere. Una candidatura che dovrebbe essere o sarà fuori dai recinti tradizionali, ma con un obiettivo ben chiaro: esplorare quali siano i bisogni reali dei cittadini. Senza trascurare il fatto che Ruotolo gode di una popolarità molto grande grazie alla sua attività di giornalista di inchiesta soprattutto sulle mafie.
Una vita segnata da questo suo lavoro, è sotto scorta dal 2015. Sua cugina era Silvia Ruotolo, vittima innocente della camorra uccisa a Napoli nel corso di una sparatoria tra clan rivali. La figlia di Silvia, Alessandra Clemente, è sua nipote ed è assessore nella giunta de Magistris. La questione popolarità non è di poco conto se si considera che il voto comunale è un voto politico ma anche e soprattutto alla persona che si candida a fare il sindaco. Quello comunale è l’ultimo voto porta a porta rimasto nel panorama politico. Ruotolo come giornalista nasce con Il Manifesto per poi proseguire la sua carriera in Rai dove è nato lo storico sodalizio con Michele Santoro. Una passione di famiglia - il giornalismo - condivisa con l’inseparabile fratello Guido. Ruotolo in gioventù ha avuto simpatie per il Pci e il Pdup. Chiarito il perché dell’idea Ruotolo quale candidato sindaco di Napoli, va sottolineato che il giornalista è molto impegnato nella sua professione oltre ad essere presidente dell’Unione cronisti del Sindacato dei giornalisti della Campania, incarico a cui tiene molto. Certo l’avventura in politica - con poca fortuna - Ruotolo l’ha già tentata quando si candidò nel 2013 alle politiche con Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, anche allora il progetto accomunò lui e de Magistris.
Sergio D’Angelo è l’attuale numero uno dell’Abc Acqua pubblica, a nominarlo è stato de Magistris che già lo scelse nel 2011 come assessore, ma D’Angelo poi si sfilò dalla giunta arancione. D’Angelo è il presidente del gruppo di imprese sociali Gesco, un colosso che opera in vari ambiti dell’assistenza ai più deboli. La sua candidatura rappresenterebbe la sinistra più radicale e movimentista. Nella sostanza se Ruotolo è individuato come la personalità capace di tenere insieme più anime, D’Angelo, invece, ha una identità politica molto più marcata pur avendo militato a lungo nella sinistra allora guidata dall’ex governatore della Puglia Nichi Vendola. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino