Napoli, dalle confetture al coro: opportunità per le donne di periferia

Napoli, dalle confetture al coro: opportunità per le donne di periferia
Opportunità di lavoro per le donne di San Giovanni a Teduccio, l'ex quartiere industriale nella zona orientale di Napoli. Un gruppo di mamme sarà impegnato nella...

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Opportunità di lavoro per le donne di San Giovanni a Teduccio, l'ex quartiere industriale nella zona orientale di Napoli. Un gruppo di mamme sarà impegnato nella produzione di confetture con le albicocche del Vesuvio. Ha preso il via il progetto “Assembramento Femminile Plurale”, finalizzato all'empowerment femminile del lavoro e alla solidarietà sociale. L'iniziativa è realizzata dalla Fondazione Famiglia di Maria in collaborazione con la Fondazione Banco di Napoli.

Le donne lavoreranno a turno e si organizzano per badare ai bambini delle amiche e colleghe con spirito di mutuo soccorso. Il lavoro si realizza nei locali della Fondazione Famiglia di Maria che da anni opera a San Giovanni a Teduccio a favore di bambini, adolescenti e del territorio. Il progetto prevede anche altre iniziative che coinvolgeranno bambini e adolescenti della comunità di Napoli Est. In programma la riqualificazione degli spazi pubblici con la pulizia e il decoro dell'anfiteatro degradato posto all'ingresso della sede in via Salvatore Aprea: lo spazio di prepara a ospitare il saggio del percorso di pratica artistica. Si punta anche sull'arte con la nascita di un coro che lavorerà su un repertorio di canzoni classiche napoletane: il laboratorio sarà curato della cantautrice Assia Fiorillo.

Si punta al coinvolgimento dei cittadini che potranno sostenere l'attività di comunicazione della comunità. Difatti, accanto al lavoro dei professionisti del settore, mamme e ragazzi saranno invogliati a produrre contenuti per le pagine web e social dedicate al progetto con la creazione di testi, immagini, filmati e podcast radiofonici. Inoltre, il progetto pone particolare attenzione al benessere delle persone che parteciperanno alle varie attività. Innanzitutto è stato attivato un sostegno facoltativo di una psicologa. Si guarda anche al confort degli spazi utilizzati puntando sull’innovazione tecnologica: si promuoverà l’utilizzo di sistemi di areazione e refrigerazione e l’uso di lampade a raggi ultravioletti, strumenti particolarmente utili per sanificare l’aria e per mantenere i locali puliti e igienizzati.

«Abbiamo voluto mettere in campo questa iniziativa a Napoli est dove spesso la donna è il punto di riferimento della società e delle famiglie. Questo progetto, di natura circolare, nell’era post covid nasce dall’evidenza che i soggetti più colpiti dalla condizione di isolamento sociale sono le donne e in particolare le madri e i giovanissimi. Speriamo di poter realizzare una produzione che duri nel tempo grazie all’acquisto di macchinari che resteranno a disposizione delle donne del quartiere», spiega Rossella Paliotto, presidente della Fondazione Banco di Napoli.

«Una divisione asimmetrica del lavoro familiare e modelli di genere troppo rigidi rischiano, con la presenza dei figli a casa, di costringere le donne a rinunciare a spazi da dedicare a sé stesse o al lavoro» afferma Anna Riccardi, presidente della Fondazione Famiglia di Maria, che spiega: «Le partecipanti organizzeranno la produzione e la distribuzione di prodotti tipici del territorio partendo da materie prime di produzione DOP e IGP, come conserve di pomodori e confetture. Un altro gruppo di donne provvederà al babysitting dei figli di chi parteciperà alle attività del progetto».

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Il Mattino