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Un progetto, quello dell’Art33, partito nel 2010, quando, dopo la prima fase di riqualificazione e rifunzionalizzazione ad opera della Compagnia Nest e dell’associazione Gioco Immagine e Parole, al fine di trasformare spazi di istruzione in luoghi di creazione, nasce il Nest Napoli est Teatro. Poi, nel 2015, la stessa associazione vince l’avviso pubblico “Giovani per la valorizzazione dei beni” con il progetto “giovaniartistixgiovaniutenti”, cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. «Si costituisce, così, un gruppo di giovani che progetta e sperimenta, attorno al Nest, un nuovo modello di sviluppo territoriale e di costruzione di reti – spiegano i responsabili del progetto –. Vengono riqualificati e allestiti appositi spazi e attivati percorsi formativi relativi alle maestranze tecniche necessarie alla realizzazione e diffusione di un prodotto artistico e/o culturale».
A otto anni di distanza dall’inizio di quell’avventura ora prende vita Art33, “il luogo che non c’era”, come recita lo slogan, nato per sostenere la promozione e la produzione artistico-culturale dei più giovani. «Il percorso è stato lungo ma ce l’abbiamo fatta e se siamo arrivati fin qua è anche e soprattutto grazie alla forza delle reti che siamo stati in grado di costruire sul territorio – afferma Mariarosaria Teatro, presidente dell’associazione Gioco Immagine e Parole –. Ecco perché Art33 non è semplicemente un centro di servizi, ma è un vero e proprio hub culturale, perché è un luogo fisico che mette in connessione e fa incontrare soggetti e realtà diverse, accomunate dalla voglia di fare e sperimentare».
Il Mattino