Napoli, a San Gregorio Armeno il Covid è alle spalle: boom di turisti. «Siamo rinati, ora la nuova fiera»

«Te piace ‘o presepe?». La celebre battuta di Eduardo De Filippo in “Natale in casa Cupiello”, descrive a perfezione la magia che Napoli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Te piace ‘o presepe?». La celebre battuta di Eduardo De Filippo in “Natale in casa Cupiello”, descrive a perfezione la magia che Napoli regala in uno dei suoi posti più caratteristici: San Gregorio Armeno, la celebre strada degli artigiani, famosa in tutto il mondo per le innumerevoli botteghe dedicate all’arte presepiale, aperte tutto l’anno.

Il presepe, per il popolo partenopeo, non è solo un simbolo religioso: è, soprattutto, una tradizione, un’espressione artistica che le famiglie, anche non credenti, perpetuano puntualmente in occasione del Natale.

Difficile descrivere a parole o con immagini la moltitudine di botteghe, – come quella di Rosario e Genny Di Virgilio, degli scultori D’Auria Artigiani e dei Fratelli Capuano e tanti altri, negozi e bancarelle colorate: lungo questa strada si può davvero trovare di tutto, dalle casette di sughero, i mulini a vento, alle statuine dei pastori in terracotta dipinti a mano con abiti in tessuto cuciti su misura, e non solo, statuine di personaggi dello spettacolo, senza dimenticare le statuine che intendono omaggiare i beniamini partenopei, come Totò, Pino Daniele, Massimo Troisi, Eduardo De Filippo, Maradona, Raffaella Carrà.

Gli artigiani sono sempre al passo con i tempi e con una pandemia in corso, non potevano mancare i Re Magi con il Green Pass «Era obbligatorio per loro – scherza un artigiano– dal momento che stanno per cominciare un lungo viaggio che li porterà verso la stalla dove nascerà il Bambin Gesù». Limitata la durata del green pass: «Scade il 6 gennaio», ironizza.

Lo scorso anno, i pastori e re magi indossavano la mascherina, quest’anno, anche loro, sono vaccinati. In fondo, si sa, il valore aggiunto di Napoli è il suo sano umorismo senza alcuna paura di sprofondare nei luoghi comuni o, peggio ancora, nella solita banalità. Abbinando sempre l'ironia alla malinconia per neutralizzare le avversità piccole o grandi che siano. E anche questa volta gli artigiani partenopei ci sono riusciti.

«San Gregorio Armeno è un posto unico», commenta un turista entusiasta tra le bancarelle del quartiere.«Sembra essere tornati alla normalità - racconta un artigiano - speriamo possa andare sempre meglio»  Dopo un anno di chiusura completa e una stagione natalizia, quella dello scorso anno, saltata per l’emergenza Covid, che ha messo in ginocchio gli artigiani di San Gregorio, la cui ripresa economica non era scontata.

Percorrendo questa viuzza in festa si rivive una tradizione, come nell’animo napoletano, tra il sacro e il profano, di un anticipo dell’atmosfera del Natale.  «La settimana prossima partiremo con la Fiera di San Gregorio Armeno, il 6 Novembre dovrebbe essere il giorno dell’inaugurazione con il taglio del nastro del nuovo Sindaco Manfredi, inviteremo l’Assessore al turismo Teresa Armato e la Presidente della quarta municipalità di Napoli, Maria Caniglia. Dopo un anno e mezzo di stop totale, dove c’è stata la paura per ogni bottega che potesse chiudere, oggi ci sentiamo rinati. Non dimenticheremo mai l’aiuto da parte delle aziende che ci hanno sostenuto nel pieno lockdown. Per noi è stato fondamentale». Ha così anticipato – il presidente dell'associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno - Gabriele Casillo la ripartenza di San Gregorio.

San Gregorio Armeno è un cardine della Napoli storica che unisce via dei Librai e via dei Tribunali, i due decumani maggiori. Un cardine che è rimasto intatto dall’assetto greco-romano e già questo rende questa viuzza speciale. All’origine ospitava piccole botteghe di artigianali per collezionare fiori di stoffa, alcune sono rimaste ma via via ha preso largo l’artigianato del presepe ed oggi è meta cult per coloro che (per fortuna, sempre più numerosi) si sono accorti della bellezza e del vissuto storico culturale di questa città.

Mercoledì a San Gregorio Armeno, ci anticipa il Presidente dell'associazione Le Botteghe di San Gregorio Armeno faranno visita dei funzionari della nuova amministrazione per un sopralluogo del quartiere, e dare il via, finalmente, alla Nuova Fiera.

Secondo la tradizione locale, ogni anno nelle case si costruisce un presepe e qui si trova di tutto per arricchirne le componenti. «Nei miei presepi ci vedono l’anima di chi li fa, ogni presepe che faccio, lo curo come fosse mio. Io provo a raccontare la filosofia del presepe. Chi compra un presepe – racconta un artigiano- non compra un semplice oggetto ma deve comprare un qualcosa che ha un’anima, una sua logica, una sua tradizione».

«Se viene un amico a casa, il consiglio che do ogni volta ai miei clienti – spiega un artigiano- non deve dire guarda il presepe. Ma deve spiegarlo. Il presepe va spiegato, va scoperto».

Via San Gregorio Armeno ha mantenuto per secoli quella vitalità che ancora oggi la contraddistingue. Il tempo passa mentre si osservano i dettagli delle ricostruzioni delle case, curiosando magari attraverso le finestre semiaperte dalle quali, spesso, si intravedono gli arredi della camera da letto o della cucina.

«Ogni volta è sempre la stessa emozione!», commenta emozionato un turista. Qualche giorno fa, gli artigiani di San Gregorio Armeno hanno aperto le porte delle loro botteghe ad Alberto Angela. «Abbiamo avuto il grande onore di ospitare Alberto Angela che si è fermato da noi per girare una parte del suo format che andrà in onda a Natale - ha raccontato Casillo - e in questa occasione abbiamo avuto modo di apprezzare ancora di più le squisite qualità umane di una persona che, nonostante il gran successo che riscuote in tutta Italia, è capace ancora di concedersi anche ai cittadini comuni».

«Passeggiare per San Gregorio Armeno – racconta una turista- è una tradizione per la nostra famiglia». Quella del presepe napoletano è quindi una tradizione che segue il corso dei tempi. Un mondo d'altri tempi che viene continuamente rinnovato dal lavoro di nuovi e giovani artigiani che modernizzano un’arte secolare.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino