Avvocato, docente universitario, politico e intellettuale. Articolata la figura professionale di Michele Sandulli, morto ieri all'ospedale di Solofra in provincia di Avellino....
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Si è occupato soprattutto di Diritto concorsuale e Diritto societario. L'estrazione e l'impronta accademica hanno caratterizzato l'attività dello Studio ed hanno comportato l'acquisizione di conoscenze altamente specialistiche, innanzi tutto sulle tematiche dell'impresa in crisi, sia sotto il profilo strettamente giuridico, che sotto il profilo gestionale ed organizzativo.
In particolare, la gestione di procedure concorsuali - tra le più importanti in Italia - ha permesso allo Studio Sandulli di acquisire un patrimonio di conoscenze enorme. Il campo di elezione delle attività è stato quindi il diritto commerciale nelle sue varie branche: societaria, bancaria, oltre, naturalmente, a quella delle procedure concorsuali, sia coattive che volontarie. Comunque lo Studio ha maturato esperienza giudiziale e stragiudiziale su ogni profilo dei rapporti di impresa. Nello specifico quindi: ristrutturazione e riorganizzazione nella fase di crisi, sia per operazioni straordinarie (fusioni, scissioni, scorpori, cessioni di aziende, operazioni di leverage buy out). In prima linea l'impegno di Sandulli da tecnico come presidenza di Soresa (società regionale che gestiva la sanità nell'era Bassolino), la riqualificazione dell'area di Bagnoli e la ristrutturazione dell'Eav.
Nel campo delle procedure concorsuali è stato curatore di procedure fallimentari di particolare rilevanza anche a livello nazionale come quella di Italgrani mentre nell'ambito della materia delle misure di prevenzione ha ricoperto l'incarico di commissario e di amministratore giudiziario in grandi gruppi imprenditoriali. È stato professore Ordinario a Napoli, poi ha insegnato Diritto commerciale nella Facoltà di Economia dell'Università di Roma Tre, da cui ottenne l'importante riconoscimento di Professore emerito. Quanto all'impegno politico, ad è stato consigliere comunale: eletto a Palazzo di Città col Pci il 12 maggio 1985, nell'aula si distinse per la sua preparazione professionale e il grande equilibro nel suo impegno amministrativo negli anni del dopo terremoto in un gruppo dove erano presenti tra gli altri Luigi Anzalone (poi diventato consigliere regionale), Eugenio Colella ed Ermanno Simeone. Nelle elezioni amministrative del 1990 fu confermato nella carica di consigliere comunale diventando il capogruppo Pds, per poi stare fare altri cinque anni da consigliere.
Alle elezioni politiche del 27 e 28 marzo 1994 si candidò con l'Alleanza dei progressisti al collegio senatoriale di Avellino senza essere eletto.
Il Mattino