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«Noi già stiamo lavorando per Napoli. Per il grande ripristino dell'Albergo dei Poveri abbiamo portato 148 milioni di euro, il protocollo è già stato firmato. Il mio Capo di Gabinetto oggi ha fatto una nuova riunione con il Comune. Vogliamo conferire al Real Albergo dei Poveri quelle funzioni che abbiamo determinato nel documento sottoscritto con il Comune».
Risponde così ai giornalisti il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine della sua lectio magistralis su Giuseppe Prezzolini nell'Università Suor Orsola Benincasa. Quali sono queste funzioni? Sangiuliano ne ricorda le principali: «che potrà esporre lì tutte le collezioni che oggi non sono espoUna succursale del Museo Archeologico Nazionale ste; l'Università Federico II con una Scuola di restauro e la Facoltà di Archeologia; una grade biblioteca moderna e multimediale dedicata ai giovani. Penso che se avrà fatto tutto ciò potrò morire felice».
Giardini, chiese, musei e antiche collezioni di stampe, ceramiche e spartiti musicali. È durata oltre un'ora la visita del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nell'antica cittadella monastica dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Ateneo 'sotto osservazionè dell'Unesco per divenire patrimonio dell'umanità.
«Questo luogo - ha affermato Sangiuliano - svolge una funzione fondamentale nella società napoletana e in tutta la società italiana, quella della formazione dei giovani perché noi viviamo in un'epoca in cui il capitale umano è decisivo. Mentre nei secoli passati si misurava la forza delle Nazioni con le dotazioni militari, con l'elemento demografico e con tante altre categorie che ancora oggi possono avere il loro valore - avere le materie prime è ancora importante - oggi la cosa più importante per una Nazione è la conoscenza. Il valore della conoscenza. Più hai conoscenze e hai la capacità di evolvere le conoscenze più sei una Nazione che può esprimere valori positivi. E quindi questo luogo contribuisce alla conoscenza: studierò le forme per essere vicino al Suor Orsola Benincasa perché ne conosco il valore e ne conosco la funzione sociale che è anche socioeconomica perché se si creano ottimi restauratori, manager dei beni culturali facciamo qualcosa di utile non solo per loro ma anche per tutta la collettività».
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