Pasquetta a Napoli, a Sant'Anastasia tornano dopo due anni i «fujienti» per il lunedì in Albis

Pasquetta a Napoli, a Sant'Anastasia tornano dopo due anni i «fujienti» per il lunedì in Albis
Dopo due anni di stop a causa della pandemia, i «fujienti» tornano in pellegrinaggio nel Santuario della Madonna dell'Arco a Sant'Anastasia (Napoli) in...

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Dopo due anni di stop a causa della pandemia, i «fujienti» tornano in pellegrinaggio nel Santuario della Madonna dell'Arco a Sant'Anastasia (Napoli) in occasione del Lunedì in Albis, ma con misure stringenti e senza gli ambulanti. E a raggiungere il Santuario saranno circa 40mila pellegrini a fronte degli oltre 400mila degli anni antecedenti il covid. È quanto rende noto il sindaco di Sant'Anastasia, Carmine Esposito alla luce di una riunione in videoconferenza con il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, l'ex priore del santuario mariano, padre Alessio Romano, ed esponenti dei carabinieri, polizia di Stato, Guardia di finanza e protezione civile regionale.

Già il prefetto di Napoli aveva indicato misure più stringenti, e nel corso della riunione è stato deciso, per evitare assembramenti nell'area di Madonna dell'Arco, la chiusura non solo al traffico, ma anche agli ambulanti e alle tradizionali bancarelle. «Quest'anno arriveranno soltanto le associazioni di fujenti - ha detto Esposito - che, dopo le interazioni con il priore Gianpaolo Pagano e i padri Domenicani, si sono accreditate. Parliamo di circa 40mila persone il cui arrivo sarà contingentato durante tutta la giornata di lunedì. In piazza Madonna dell'Arco ci sarà un punto di assistenza, un campo base di protezione civile e croce rossa, con un punto di primo soccorso gestito con personale Asl».

Secondo il priore non sarà consentito l'ingresso all'area circostante o all'interno del Santuario «a chi non appartiene ai gruppi di battenti già accreditatisi, così come concordato con prefettura e forze dell'ordine». L'accesso all'area del Santuario sarà consentito a partire dalle ore 2 del 18 aprile, secondo le modalità e i tempi che sono stati comunicati alle associazioni al momento dell'accredito. «Comprendiamo il sacrificio e la delusione di chi non potrà arrivare in santuario lunedì - ha concluso il priore - ma questo è un segno di ripartenza e un piccolo bocciolo di speranza per un ritorno alla normalità».

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Il Mattino