È stato caratterizzato da uno scontro verbale tra i candidati sindaco Marcello Taglialatela (Fdi), Gianni Lettieri e Luigi de Magistris (sindaco uscente) il dibattito...
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«Da oggi non sottrarrò più tempo alla mia attività di Sindaco a tempo pieno nell'interesse di tutti i napoletani per partecipare a pseudo confronti che hanno il solo obiettivo di avvelenare il clima ed intorpidire con condotte aggressive la complessità e la limpidezza del nostro operato». Così de Magistris ha commentato il clima del confronto televisivo. «Il confronto - ha sottolineato de Magistris - è ossigeno della democrazia, fango e veleno sono solo tossine che inquinano la democrazia. Lavoro solo per Napoli e per i napoletani».
Nel corso del dibattito televisivo, Taglialatela ha accusato il sindaco di non fornire risposte rispetto a 100 milioni di euro di finanziamenti ricevuti dal Comune. «Sei il sindaco delle fandonie e dei fallimenti - ha detto Taglialatela - hai la laurea honoris causa per l'incompetenza. Hai usato male anche la laurea in giurisprudenza, e lo dimostrano le cause e le inchieste che hai fatto da magistrato». Il sindaco ha replicato accusando Taglialatela di avere amici corrotti e il candidato sindaco di Fratelli d'Italia lo ha invitato a fare i nomi. Parole dure, nei confronti del sindaco uscente, anche da parte di Gianni Lettieri.
«Non ha privatizzato niente; aveva previsto la vendita di due partecipate e non ci è riuscito perché nessuno se le compra. Gli autobus dell'Anm sono di spettanza del Comune e non della Regione e sull'Abc (Acqua Bene Comune), che dice di essere l'unico ad averla fatta, bene, qualcuno si dovrebbe chiedere perché l'hai fatta solo tu e non gli altri in Italia. Il motivo c'è - ha detto ancora Lettieri - hai aumentato i costi, del 6 per cento, e ti sei preso 15 milioni di euro dalla cassa. L' operazione si fa se porta beneficio ai cittadini». Lettieri, infine, ha definito «una pagliacciata» il risanamento dei conti.
«La Corte dei Conti - ha sottolineato - ha fatto un rapporto che dice che il Comune è in dissesto (un'affermazione definita »falsa« dal sindaco, ndr)». De Magistris, in precedenza, aveva illustrato i risultati raggiunti negli ultimi cinque anni: in un momento economico «difficile» - ha detto - «il Comune di Napoli non ha privatizzato nessun servizio pubblico essenziale...abbiamo creato un rapporto pubblico tra pubblico e privato senza commistioni». De Magistris ha anche parlato della lotta all'evasione «senza precedenti» e dell'assunzione di 380 maestre quando il Governo aveva invece dato diverse indicazioni. De Magistris ha ammesso le difficoltà che sta vivendo il trasporto pubblico e annunciato l'arrivo di 60 bus. Riguardo alla vicenda rifiuti sollevata anche dalla candidata Valeria Valente (Pd) il sindaco ha ricordato di aver avuto in consegna «un'emergenza», nata «quando erano tutti dello stesso partito: governo nazionale, governo regionale e governo locale... le tasse alte si sono pagate a causa dell'emergenza rifiuti. Noi, per la prima volta, le ha fatte abbassare».
Rispondendo a Matteo Brambilla (M5s) che lo aveva accusato di essere stato un sindaco lontano dalle periferie, de Magistris ha detto che «se non ci sono più le discariche Chiaiano, Marano, Mugnano e Quarto, se non c'è l'inceneritore a Napoli, è merito di questa amministrazione».
Il Mattino