Cattedre, quattro giorni di caos: ultima chance per gli aspiranti prof

Cattedre, quattro giorni di caos: ultima chance per gli aspiranti prof
Sarà ricordato come l'anno nero delle immissioni in ruolo. Una partita ancora non conclusa, sebbene il ministero dell'Istruzione abbia fissato come deadline il 5...

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Sarà ricordato come l'anno nero delle immissioni in ruolo. Una partita ancora non conclusa, sebbene il ministero dell'Istruzione abbia fissato come deadline il 5 agosto. Oggi in centinaia provenienti da tutta la Campania dovranno ritornare all'Istituto Sannino-Petriccione di Ponticelli per giocarsi l'ultima partita dove in ballo c'è un contratto a tempo indeterminato. Cosa è accaduto in questi giorni lo sanno le migliaia di insegnanti e i funzionari dell'Ufficio scolastico regionale che hanno dovuto sopperire a non pochi problemi dovuti a un'organizzazione pessima e decisioni spesso contrastanti. Ci sono state graduatorie a esaurimento non pubblicate il giorno delle convocazioni, così come molte graduatorie di merito, nonostante i vincitori delle suppletive, cattedre messe in stand by in attesa del giudizio o perfino perse per passaggi di ruolo. Non sono mancati i docenti di ruolo depennati, come segnalano i sindacati, ma soprattutto a pagare le spese di quattro giorni di caos totale sono stati gli idonei di primaria e infanzia, vincitori di concorso senza cattedra per il secondo anno. Denunce, diffide, ricorsi al Tar, dove gli unici sicuri vincitori saranno gli avvocati.


L'ultima denuncia, in ordine di segnalazione, arriva sabato per le convocazioni per immissioni in ruolo da Graduatorie a esaurimento per la scuola secondaria. Manca la pubblicazione delle graduatorie dopo le domande di aggiornamento delle riserve e la confluenza delle classi concorsuali. Le convocazioni sono quindi al buio, con gli aspiranti a cattedra che non conoscono il proprio punteggio o la propria posizione. Ne arriveranno a centinaia e torneranno indietro a bocca asciutta poiché la pubblicazione delle nuove Gae in tutta Italia è ancora in progress, «in violazione di ogni elementare principio di trasparenza» come denuncia Anief-Cisal. «La fisionomia delle Gae potrebbe nuovamente cambiare, grazie ai ricorsi in corso di deposito per 10mila nuovi ricorrenti che hanno chiesto l'inserimento o l'aggiornamento di punteggio e provincia».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino