Un intero piano, il quarto, senza riscaldamento per un totale di circa 50 studenti costretti da inizio novembre a seguire le lezioni scolastiche al freddo. È questo il...
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«Se fa freddo non è colpa nostra, studenti alla riscossa», era la frase scritta sullo striscione che ha accompagnato i cori della protesta. L’emergenza freddo nelle aule si è palesata al ritorno dei ragazzi nell’edificio dopo la pausa natalizia, che con sé ha portato anche un netto calo delle temperature. Un disagio che riguarda anche i ragazzi che studiano al terzo piano dell'edificio, dove per ogni classe è accesso un solo termosifone su tre.
«Ieri ci siamo ritrovati a rientrare a scuola dopo quindi giorni, e siamo stati obbligati a seguire le lezioni con i giubbini addosso – è la denuncia di Sara, studentessa del Garibaldi – siamo stati per 6 ore, dalle 8 alle 14, seduti in aula al freddo. Oggi abbiamo deciso di rivolgerci a chi di competenza per ottenere dei risultati a lungo termine una volta per tutte».
Durante la mattinata una delegazione è stata poi ricevuta negli uffici per l’edilizia scolastica della città metropolitana: nel corso dell’incontro è stato accertato che la risoluzione della mancata attivazione dei termosifonidel quarto piano è di competenza della quarta municipalità, chiamata a intervenire su un malfunzionamento della caldaia. Intervento non ancora avvenuto perché nel luogo dove sorge l’impianto sarebbe stata riscontrata la presenza di topi. I lavori sono dunque stati sospesi in attesa che alla scuola arrivino dal Comune di Napoli i fondi per la disinfestazione della zona. Intanto la protesta di stamattina potrebbe aver accelerato la procedura. La città metropolitana ha infatti inviato con urgenza una lettera alla preside della scuola Valentina Bia - che sarà inviata dalla stessa dirigente alla municipalità - e al Comune, per sollecitare quanto prima una soluzione.
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Il Mattino