Raid e occupazione, la voce degli studenti| Guarda le interviste

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Non vogliono che la protesta ed i loro ideali possano essere 'sporcati' dai raid vandalici avvenuti in questi...

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Non vogliono che la protesta ed i loro ideali possano essere 'sporcati' dai raid vandalici avvenuti in questi giorni in alcuni istituti occupati di Napoli.



Il Margherita di Savoia è una delle poche scuole nel cuore della città ancora in occupazione ed i suoi studenti per lunedì hanno organizzato una riunione per ospitare tutti i ragazzi degli altri istituti.



Dopo gli attacchi subiti Mazzini, Cuoco e Galiani hanno interrotto per forza di cose l'occupazione, che è terminata anche al Pansini, Vico, De Nicola e alla Giustino Fortunato. In queste ore si parla di gang delle scuole occupate e alcuni politici hanno chiesto anche punizioni esemplari per gli studenti. Ma questi ultimi si difendono condannando i raid.



"L'anno scorso - raccontano gli studenti del Margherita di Savoia - anche noi abbiamo subito atti vandalici e proprio per evitare che venissero associati alle nostre contestazioni abbiamo appoggiato la decisione della scuola di mettere cancellate e telecamere, anche se su quest'ultime siamo un po' meno d'accordo".



"Questi gesti trascindono completamente dall'occupazione - continuano - ma quando si decide di occupare bisogna in primis essere in grado di tutelare l'istituto altrimenti meglio scegliere altre forme di protesta".



E agli attacchi rispondono ribadendo i motivi dell'occupazione - 'no' alle riforme del Governo Renzi, al Jobs Act e allo Sblocca Italia - e organizzando riunioni. "Domani qui da noi - dicono i ragazzi del Margherita di Savoia - abbiamo indetto un incontro per raccontare la storia del Movimento con le testimonianze di chi negli anni '60 l'ha vissuto in prima persona. Vogliamo informare e sensibilizzare su quello che ci riguarda come studenti, ma anche come cittadini. E' questa la nostra protesta: libera e pulita"- Leggi l'articolo completo su
Il Mattino