Napoli, scuola: Palmieri assicura «Assunzioni maestre al via a Settembre»

Napoli, scuola: Palmieri assicura «Assunzioni maestre al via a Settembre»
Partiranno a settembre le prime 185 assunzioni con contratto a tempo indeterminato di maestre per le scuole comunali e pubbliche a Napoli. A seguire, in autunno, si procederà...

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Partiranno a settembre le prime 185 assunzioni con contratto a tempo indeterminato di maestre per le scuole comunali e pubbliche a Napoli. A seguire, in autunno, si procederà con l'assunzione di ulteriori 185 risorse fra insegnanti di sostegno, educatrici e maestre vincitrici del concorso bandito dall'amministrazione comunale.




Complessivamente, pertanto, sono 370 le docenti che saranno assunte a seguito del concorso. La procedura concorsuale prevedeva la messa al bando di 185 posti 'riservati' a insegnanti che avessero lavorato per almeno tre anni con contratti a tempo determinato e ulteriori 185 posti da destinare a nuove leve di laureati e diplomati. Le assunzioni - come spiega l'assessore all'Educazione Annamaria Palmieri - «significano scuole dell'infanzia e asili nido e hanno avuto l'ok della Commissione interministeriale che sottopone a controllo i piani di spesa del personale del Comune di Napoli». Dall'esponente della Giunta de Magistris, apprezzamento è stato espresso in merito all'approvazione dell'emendamento, contenuto nel decreto Enti locali, con cui è stato rimosso, almeno per le maestre e i profili cosiddetti infungibili, il blocco di assunzioni imposto ai Comuni per gli anni 2015-2016. «In altre parole - spiega Palmieri - se i Comuni devono assorbire il personale dalle ex Province in esubero, almeno si è compreso che non si può chiedere loro di sostituire il profilo docente con qualsiasi altro tipo di personale.



Si trattava - aggiunge - di una generalizzazione insensata. In tempi di grave crisi e di progressivi tagli agli enti locali il Comune di Napoli, con la giunta de Magistris, è stato tra i pochi a non voler dismettere le scuole pubbliche, mentre molti altri Comuni hanno ceduto scuole e nidi, hanno privatizzato tutto il privatizzabile. Noi non abbiamo voluto che il diritto all'istruzione diventasse subalterno alla spending review perchè non si può risparmiare sulla scuola pubblica».
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Il Mattino