La campagna elettorale ha prevalso sul senso di responsabilità e a pagarne le spese saranno i bambini di asili nido e scuola dell’infanzia del Comune di...
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La delibera numero 277 del 6 agosto prevedeva il reclutamento di nuovo personale nell’organico dell’Area educativa e scolastica contabilizzato in 153 unità, a tempo determinato. Si tratta di un adeguamento che avviene ogni anno scolastico, che nasce dalla necessità di assicurare agli alunni disabili gli insegnanti di sostegno aggiunti, utili quando entrano in vigore il tempo pieno e la refezione scolastica. Senza questo personale, ci sarà meno sorveglianza in fasi delicate come i pasti. «Attualmente, il Comune di Napoli ha 30 insegnanti di ruolo di sostegno per circa 130 bambini disabili, tre anni fa erano 80 per un numero inferiore di piccoli tale da avere un rapporto 1/1, superiore a quello proposto dalle scuole statali di 1/3. L’approvazione della delibera avrebbe consentito maggiore tutela ma di fatto servirebbero 70-80 maestre di sostegno a tempo indeterminato per stare accanto ai bambini adeguatamente» spiega Agostino Anselmi, coordinatore Cisl Fp Napoli, che segnala l’escamotage cui ricorrerebbe il servizio educativo per ovviare alla mancanza di personale: «Vogliono accorpare le sezioni dei vari plessi, chiudendone alcuni, recuperando così sul numero di maestre. Con il risultato che bambini iscritti a un asilo devono andare in un’altra zona. Questo non lo accetteremo mai». C’è però un’ultima possibilità: fissare un nuovo Consiglio a fine settembre, subito dopo le elezioni regionali, per far approvare la delibera, che solo così potrebbe entrare in vigore dopo il 24 ottobre, circa un mese dopo l’inizio della refezione. Le difficoltà della mancanza degli organici di maestre di sostegno sono diffusi ovunque, nessuna scuola ha un numero adeguato alle esigenze degli studenti disabili.
All’istituto comprensivo Madonna Assunta, fiore all’occhiello cittadino grazie a un metodo didattico all’avanguardia per alunni con disturbi dello spettro autistico, la dirigente Rosa Cassese è in grande difficoltà. «Per il sostegno ho un organico adeguato soltanto per la scuola dell’Infanzia (un docente per un allievo) mentre per la primaria e la secondaria di primo grado è sottostimato» racconta Cassese. «Per la secondaria ho un’esigenza di 16 docenti. Li ho ottenuti tutti ma ne ho in servizio soltanto quattro, a una settimana dall’inizio dell’anno scolastico e ancora non mi sono stati assegnati gli altri dodici. Per la primaria invece riesco ad assicurare soltanto sei docenti in organico. Me ne hanno dati altri 15 ma anche questi sono ancora tutti da nominare, ma ne servirebbero altri 12. Con i 21 assegnati posso garantire appena 20 ore di sostegno sulle 40 ore che servirebbero». C’è poi l’incognita dell’organico Covid, non ancora assegnato ma che potrebbe sopperire alle esigenze del Madonna Assunta, solo che è un organico evanescente, che potrebbe sparire nel caso di lockdown, e che quindi non esisterebbe più per un’eventuale Dad con conseguente «perdita di riferimenti fondamentali per i bambini autistici».
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Il Mattino