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2 febbraio 2010. Gianluca Cimminiello è ucciso nel suo studio di tatuaggi. “Zendark tatoo”, sulla circumvallazione esterna di Napoli. Il motivo? Un fotomontaggio sbagliato, un’immagine che lo ritraeva con un giocatore. Uno sgarro che un altro tatuatore non poteva tollerare. Solo lui avrebbe dovuto lavorare per l’atleta.
Si pensò a una prima spedizione punitiva contro il giovane. Ma Gianluca riuscì a mettere in fuga il gruppo d’azione. Venne deciso allora di agire con maggiore forza. Ci vollero tre giorni. Tre giorni per decidere di uccidere il giovane innocente. Tre proiettili esplosi. Tre condanne inflitte ai responsabili. Che non hanno il diritto di essere ricordati. Ma Gianluca sì. Ed è con questo spirito che oggi, 27 marzo, è stata inaugurata “via Gianluca Cimminiello”. Vittima innocente di camorra. Vittima di una barbarie senza senso. La strada, già “Traversa IV Corso Italia”, lato Largo Beato Gaetano Errico, si trova a Secondigliano. L’intitolazione è iniziata alle 11:30. È stata una manifestazione molto sentita.
Alla presenza della vicesindaca, Laura Lieto, del Presidente della VII Municipalità, Antonio Troiano, delle autorità civili e militari, la famiglia ha ricordato Gianluca. Il giovane pieno di vita. Il tatuatore amante della pesca. Il ragazzo affettuoso, capace di portare spensieratezza. «Ci hanno messo tre giorni per decidere il destino di mio fratello» ricorda Susy Cimminiello, sorella di Gianluca, «la città in questo modo rende omaggio al mio ragazzo perbene.
«Essere qui è importante perché rafforza l’idea della legalità» ha aggiunto Antonio Troiano, presidente della VII municipalità, «diamo giustizia a chi è caduto vittima innocente della camorra. Oggi siamo qui per Gianluca Cimminiello, ma dobbiamo ricordare tutte le vittime innocenti. A Napoli come in Italia. Stare qui è rappresentare la legalità, la cultura, dare l’esempio ai giovani di quale strada intraprendere».
«Dedichiamo una strada nel quartiere di Secondigliano a Gianluca Cimminiello» ha concluso Pasquale Esposito, consigliere della città di Napoli, «una vittima innocente della camorra. Purtroppo in questo quartiere abbiamo avuto tanti di questi tragici avvenimenti. È importante ricordare qui, una zona teatro di molte faide e morti. Qui sono cresciuto, ho vissuto da ragazzo gli anni di quella guerra, tra i Di Lauro e gli scissionisti. Continuiamo il lavoro di rinascita del quartiere. Un messaggio per i ragazzi per avere messaggi positivi». Oltre alla famiglia, alle autorità civili e militari, erano presenti anche l’ex sindaco de Magistris e tante scolaresche venute a partecipare all’evento. Molte anche le associazioni presenti, tra le quali quella dei parenti delle vittime innocenti e Libera.
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