«Semafori ancora spenti a Napoli, vanno subito riattivati», l'ira di De Iesu

«Semafori ancora spenti a Napoli, vanno subito riattivati», l'ira di De Iesu
È piena emergenza sicurezza stradale. Oramai gli incidenti nel cuore della city non si contano più. L'ennesimo, per fortuna senza risvolti tragici, è...

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È piena emergenza sicurezza stradale. Oramai gli incidenti nel cuore della city non si contano più. L'ennesimo, per fortuna senza risvolti tragici, è avvenuto ieri mattina in via Giordano Bruno, a pochi passi da piazza Sannazaro. L'uomo è finito in ospedale, ma non è in pericolo di vita. Una zona da bollino rosso. Basti pensare al caso di Giuseppe Iazzetta, ingegnere di 62 anni, morto un mese e mezzo fa all'incrocio killer proprio in piazza. Era uscito per una passeggiata con il cane e intorno alle nove di domenica mattina è stato investito a pochi passi da casa. A inizio settembre a morire è stata Elvira Zriba, sbalzata via da una moto in via Caracciolo. Mentre a metà ottobre a perdere la vita è stata una 62enne, investita mentre attraversava la strada in via Piedigrotta proprio in corrispondenza delle strisce pedonali della Galleria Quattro Giornate, che da Mergellina porta a Fuorigrotta.

Si tratta della terza vittima della strada in pochi mesi, sempre nella stessa zona. Senza calcolare tutte le persone finite in ospedale a causa di incidenti. «Stiamo lavorando su quella zona per migliorare la segnaletica» assicura l'assessore comunale alla Sicurezza Antonio De Iesu.

Tre morti negli ultimi tre mesi nella zona di Chiaia, tra Mergellina, via Caracciolo e piazza Sannazaro, ma nonostante ciò sono mesi che il semaforo della piazza risulta lampeggiante, perché non viene ripristinato?
«Ho scritto e sollecitato l'ufficio Viabilità affinché il semaforo venga riattivato. Bisogna tararlo con quelli della Galleria. La segnalazione è stata già trasmessa. Questo è un tema che sto seguendo personalmente e sul quale siamo molto impegnati come Comune di Napoli. In quella zona c'è un problema e non lo scopriamo oggi. Stiamo tentando di pensare ad una soluzione definitiva, che non sia tampone. Creare un sistema integrato che comprenda tutta la segnaletica».

Ci vuole così tanto tempo per far ripartire un semaforo?
«Come le dicevo, ci sono alcuni passaggi amministrativi che vanno fatti. Bisogna equilibrare tutti i segnali luminosi della piazza ed è necessario un intervento dei tecnici, ai quali ho scritto e che ho già compulsato».

Nel frattempo, in piazza Sannazaro, si può immaginare di posizionare una pattuglia dei vigili come deterrente?
«Non possiamo mettere un'auto della polizia municipale ad ogni angolo di strada considerato a rischio o dove ci sono semafori lampeggianti. Di pattuglie ce ne sono poche e sono impegnate in tantissimi servizi in città, come quelli di traffico e viabilità. Quella è una zona abbastanza scorrevole e dove non si creano solitamente ingorghi. Dunque, se non per posti di blocco dedicati, quella di una pattuglia fissa non è un'opzione applicabile».

Perché non prendete in considerazione gli autovelox fissi?
«Gli autovelox non sono la panacea di tutti i mali. Rilevano la velocità e una volta raccolti i dati si contestano le infrazioni gli automobilisti. Noi dobbiamo prevenire gli incidenti e gli autovelox non prevengono. Stiamo infatti tentando di creare azioni concrete con le quali evitare incidenti in quell'area. Il problema non è la velocità, ma che non funzioni il semaforo».

I dissuasori che avete messo in via Caracciolo potrebbero tamponare in parte questa emergenza?


«I dissuasori non bastano. Si devono ripristinare gli impianti e recuperare le strisce pedonali, ritinteggiandole. E non soltanto a Chiaia. Il rifacimento delle strisce pedonali lo abbiamo previsto in tutta la città: in quelle strade dove risultano sbiadite e quasi invisibili. Poi sicuramente i dissuasori sonori, come quelli su via Caracciolo, possono fare la loro parte. Ma in un ragionamento di insieme. A piazza Sannazaro il problema è recuperare tutta la segnaletica. Il tema c'è e dobbiamo affrontarlo e siamo al lavoro per questo. È una nostra priorità. L'attraversamento pedonale in piazza è molto lungo e serve massima attenzione da parte degli automobilisti, visto e considerato che chi esce dalla Galleria ha il sole negli occhi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino