Camorra, la Dia sequestra 70 milioni di beni al clan Contini: sigilli a case, conti auto e ristoranti

Camorra, la Dia sequestra 70 milioni di beni al clan Contini: sigilli a case, conti auto e ristoranti
Fabbricati, auto, quote societarie in aziende di ristorazione, autotrasporto, autoparcheggio e locazione di capannoni per un valore di 70 milioni di euro sono state sequestrate a...

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Fabbricati, auto, quote societarie in aziende di ristorazione, autotrasporto, autoparcheggio e locazione di capannoni per un valore di 70 milioni di euro sono state sequestrate a un uomo e a una donna considerati prestanome del clan Contini. I due sono Roberto Moccardi e la moglie Anna D'Orta.




VIDEO: I PRECEDENTI SEQUESTRI





Le indagini hanno dimostrato che i due riciclavano e investivano in tutt'Italia danaro proveniente da attività criminali. Gli interessi del clan si concentravano soprattutto nella Capitale.



Il provvedimento nasce nell'ambito delle indagini nei confronti di esponenti del clan Contini che a gennaio scorso hanno portato all'arresto di 90 persone e riguarda il sequestro di unità immobiliari, rapporti bancari, autovetture, quote societarie relative ad importanti aziende di autoparcheggio, locazione di capannoni, movimento merci e trasporto per conto terzi, nonché altre attività operanti nel settore della ristorazione.







Moccardi e D'Orta sono imputati nel processo presso il Tribunale di Napoli contro Edoardo Contini e altre 168 persone, molte delle quali in stato di detenzione. L'udienza preliminare avrà inizio il 30 dicembre.



Tra i beni stimati in circa 70 milioni di euro, riconducibili al clan Contini, sequestrati oggi dalla Dia nella capitale, ci sono bar, ristoranti, pizzerie aperte in zone della cosiddetta Roma Bene. Tutto con i soldi che il clan facente capo a Edoardo Contini, soprannominato «'o romano», detenuto in regime di carcere duro, incamerava attraverso lo spaccio della droga. Le indagini stanno cercando di accertare l'esistenza di collegamenti tra i vertici dell'organizzazione camorristica partenopea e la malavita romana.



A Napoli sono stati sequestrati il 25 per cento delle quote societarie di un parcheggio che si trova nei pressi del Porto della città; un bar in piazza Nazionale, non lontano dalla Stazione Centrale, una gioielleria nel Centro Direzionale; sei immobili, che si trovano tra il Centro Direzionale e il centro storico di Napoli; tre società; conti correnti, autovetture e motociclette. Tutti i beni sono riconducibili ai coniugi Roberto Moccardi e Anna D'Orta, arrestati nella prima fase delle indagini perchè ritenuti coinvolti in operazioni di riciclaggio e reinvestimento dei soldi provento delle attività illecite del clan Contini.






LO SCACCO AL CLAN CONTINI UN ANNO FA Leggi l'articolo completo su
Il Mattino