L'arte dona bellezza e sogni, diventa un mezzo per parlare dell'esperienza umana e sostenere il sociale. E' su questo leitmotiv che, nella storica del Pio Monte della...
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Per l’occasione dell’opening, introdurrà Alessandro Pasca di Magliano, Soprintendente Pio Monte della Misericordia. Intervengono: Luigi Pietro Rocco di Torrepadula, Governatore al patrimonio mobiliare e artistico e agli Affari legali del Pio Monte della Misericordia; Luigi La Rocca, Soprintendente Belle Arti e Paesaggio per il Comune e la Provincia di Napoli; Mario Codognato, Curatore della mostra; Maria Grazia Leonetti Rodinò, Consulente per il patrimonio storico artistico e Project manager artistico; Giuseppe Gaeta, Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Napoli; Adriano Gaito, Presidente Fondazione Circolo Artistico Politecnico.
Questo progetto si compone di due aspetti peculiari e inscindibili: l’arte e la solidarietà. Ogni autore diventa protagonista di un charity event, in una coraggiosa gara di generosità che, nella seconda fase del progetto, il Pio Monte destina agli studenti meritevoli dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, coinvolti dal Direttore Giuseppe Gaeta con l’ausilio di Maria Cristina Antonini, chiedendo loro di creare un’opera per aderire a un Bando per sette Borse di Studio istituito dal Pio Monte della Misericordia. I partecipanti esporranno le loro opere presso la Fondazione Circolo Artistico Politecnico, presieduto da Adriano Gaito, dove la commissione designerà i vincitori che riceveranno in aggiunta alla Borsa di studio di mille euro, un viaggio di formazione. Quest’anno, la meta prescelta per il viaggio di formazione è l’University of the Arts di Norwich nel Regno Unito.
Per la sesta edizione, le opere d’arte sono state donate dagli artisti Juliana Cerqueira Leite, Michael Craig Martin, Jimmie Durham, Igor Grubic, Allegra Hicks, Matthias Schaller, Hubert Scheibl. L’esposizione sarà visitabile dall’8 dicembre 2019 fino al 2 marzo 2020 negli orari di apertura ordinaria del sito.
"Insieme all’attenta curatela di Mario Codognato, che ha selezionato con competenza gli artisti di effettivo spessore da coinvolgere e da esporre, abbiamo incrementato il patrimonio d’arte contemporanea del Pio Monte della Misericordia con circa 42 opere di grande valore artistico - racconta Maria Grazia Leonetti Rodinò -, ma, prima ancora, abbiamo aggiunto un 'periodo' specifico che non era affatto rappresentato qui. Oggi, questo consistente nucleo di arte contemporanea è un vero valore aggiunto alla straordinaria rilevanza della Quadreria del Pio Monte della Misericordia, la più importante tra quelle private in Italia".
Al Pio Monte della Misericordia, la stessa Sezione di Arte Contemporanea è nata per ospitare i lavori di artisti nazionali e internazionali che interpretano il tema della Misericordia, utilizzando ingegnosità artistiche più diverse fra loro. Attraverso l'arte, in una chiave rinnovata, il Pio Monte della Misericordia continua a praticare le sue opere di carità e assistenza sociale, tendendo sempre una mano soprattutto ai giovani.
"Nelle sale dello storico sito di Napoli, si sono raccolte le testimonianze della generosità dei napoletani che nel corso dei secoli donarono al solo fine della vendita, per trarne fondi per l’assistenza ai bisognosi. Tutto si è fermato nel 1845, quando una commissione interpellata ad esprimersi sulla possibilità di non alienare più le opere d’arte per fare la beneficenza, poiché fino a quel momento le opere ricevute in eredità erano considerate, come risulta dai documenti in archivio, “inutilmente appese alle bianche mura”, poiché non producevano in tal modo, alcun reddito. Ma il mercato era saturo e nelle aste si erano raggiunte cifre non congrue, rispetto al valore intrinseco delle stesse - continua Maria Grazia Leonetti Rodinò - È la consapevolezza di agire nella giusta direzione, dai tempi di Caravaggio, di Battistello Caracciolo e di Giovan Vincenzo Forlì, oltre che di Bernardo Azzolino e di Fabrizio Santafede, o di Luca Giordano, che hanno creato opere d’arte contemporanea site-specific, per essere allocate su tutti i sette altari della Chiesa del Pio Monte. Le loro opere furono le uniche remunerate dal Pio Monte della Misericordia, erano artisti contemporanei, anche loro al servizio dei più bisognosi, perché i sette fondatori intesero per primi il concetto che dal Bello deriva il Bene".
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Il Mattino